Giudiziaria

Alluvione nel palermitano con una vittima: a giudizio due dirigenti

Con l'accusa di avere provocato la morte di Giuseppe Liotta

Pubblicato 2 anni fa

 Il Gup del tribunale di Termini Imerese Angela Lo Piparo ha rinviato a giudizio due dirigenti della Citta’ metropolitana di Palermo, Salvatore Pampalone e Giacomina Maria Fasulo, di 63 e 58 anni, con l’accusa di avere provocato la morte di Giuseppe Liotta: l’uomo, medico pediatra di 41 anni, fu travolto dall’alluvione del 3 novembre 2018 tra Marineo e Corleone (Palermo).

Secondo il giudice, che ha accolto le tesi della Procura e della parte civile, rappresentata dall’avvocato Dario D’Agostino, Pampalone e Fasulo non adottarono le misure di loro competenza per garantire la sicurezza stradale, nonostante una allerta meteo rossa diramata dalla Protezione civile e recepita da prefettura e Citta’ metropolitana, l’ex Provincia. Liotta, che doveva raggiungere l’ospedale di Corleone in cui lavorava, fu costretto dall’ondata di fango a lasciare la strada statale 118 e a immettersi nella provinciale 96, nel giro di pochissimo anch’essa inondata dal torrente Frattina che scorre li’ accanto.

Sceso dalla sua Volkswagen Tiguan, Liotta fu trascinato dalla corrente e mori’ per le ferite riportate negli impatti con le rocce. Secondo l’accusa i due imputati non fecero mettere alcun cartello per segnalare il pericolo e chiudere l’accesso. In quello stesso giorno a Casteldaccia (Palermo) morirono travolte dal fango altre nove persone, fra cui quattro bambini.

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