Appalti truccati: l’ex governatore, il manager, il deputato e l’imprenditore: chi sono gli agrigentini indagati
Un vero e proprio terremoto giudiziario. Ecco chi sono i 4 agrigentini indagati che rischiano l’arresto
Un vero e proprio terremoto giudiziario che travolge non soltanto parte della Democrazia Cristiana ma anche la sanità siciliana. E nell’inchiesta della procura di Palermo – che ipotizza a vario titolo i reati di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione – ci sono anche quattro agrigentini. Per tutti l’ufficio diretto dal procuratore Maurizio De Lucia ha chiesto l’applicazione degli arresti domiciliari. A decidere, dopo l’interrogatorio preventivo che si svolgerà il 14 novembre, sarà il gip di Palermo.
Il nome certamente di “peso” dell’intera vicenda è Totò Cuffaro, ex governatore siciliano, originario di Raffadali, oggi alla guida della Democrazia Cristiana. Tra gli indagati agrigentini spicca anche Carmelo Pace, 54 anni, ex sindaco di Ribera e oggi capogruppo della DC all’Assemblea Regionale Siciliana ed ex membro della commissione antimafia regionale. Un altro agrigentino finito sotto inchiesta è Roberto Colletti, 66 anni, originario di Siculiana, direttore generale dell’azienda ospedaliera “Villa Sofia-Cervello” e in passato anche alla guida dell’Arnas Civico. Tra gli indagati c’è anche Alessandro Vetro, 45 anni, imprenditore edile di Favara. Vetro risulta indagato anche nella maxi inchiesta denominata “Appalti e mazzette” della procura di Agrigento insieme all’ex assessore regionale Roberto Di Mauro.
TUTTI GLI INDAGATI
La procura di Palermo, oltre che per l’ex governatore Totò Cuffaro e per il parlamentare Saverio Romano, ha chiesto gli arresti domiciliari per: Antonio Abbonato, 53 anni, (ex coordinatore della Democrazia Cristiana a Palermo); Ferdinando Aiello, 53 anni (ex parlamentare del Partito Democratico); Carmelo Pace, 54 anni, ex sindaco di Ribera e attuale capogruppo all’Ars della Democrazia Cristiana; Paolo Bordonaro, 59 anni, di Canicattini Bagni (direttore sanitario dell’ospedale di Siracusa); Alessandro Caltagirone, 54 anni, direttore generale dell’Asp di Siracusa); Roberto Colletti, 66 anni, di Siculiana (ex direttore generale del Civico di Palermo); Paolo Emilio Russo, 62 anni, di Catania (direttore amministrativo dell’ospedale riunito Avola-Noto); Giuseppa Di Mauro, 60 anni, di Lentini (dirigente amministrativa dell’Asp di Siracusa); Marco Damone, 51 anni; Mauro Marchese, di Napoli, 65 anni (institore del centro Std); Vito Fazzino, 42 anni (Asp Siracusa); Antonio Iacono, 66 anni (direttore Villa Sofia); Sergio Mazzola, 61 anni, imprenditore di Belmonte Mezzagno; Giovanni Giuseppe Tomasino, 54 anni (direttore Consorzio di Bonifica della Sicilia occidentale); Vito Raso, l’ex braccio destro e segretario di Cuffaro; Alessandro Vetro, 45 anni, imprenditore edile di Favara, già sotto indagine nell’inchiesta “Appalti e mazzette” della procura di Agrigento.
La procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari per 18 persone- tra cui l’ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro e il parlamentare di Noi Moderati Saverio Romano – accusate a vario titolo di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. I carabinieri del Ros hanno notificato a tutti l’invito a comparire davanti al gip per l’interrogatorio preventivo. Solo dopo l’interrogatorio il gip deciderà se accogliere o meno la richiesta di domiciliari avanzata per Cuffaro e per gli altri e se chiedere al Parlamento l’autorizzazione a procedere per Romano.


