Cattolica Eraclea

Cattolica Eraclea, omicidio marmista Miceli: interrogati due “ex indagati”

Nuova udienza in Corte d’Assise del processo a carico di Gaetano Sciortino, operaio di Cattolica Eraclea, accusato dell’efferato omicidio del marmista del paese Giuseppe Miceli, ucciso all’interno del suo laboratorio in via Crispi il 7 dicembre scorso con diversi oggetti da lavoro. L’operaio fu arrestato mesi dopo l’omicidio. La svolta investigativa si ebbe con l’individuazione […]

Pubblicato 5 anni fa

Nuova udienza in Corte d’Assise del processo a carico di Gaetano Sciortino, operaio di Cattolica Eraclea, accusato dell’efferato omicidio del marmista del paese Giuseppe Miceli, ucciso all’interno del suo laboratorio in via Crispi il 7 dicembre scorso con diversi oggetti da lavoro. L’operaio fu arrestato mesi dopo l’omicidio. La svolta investigativa si ebbe con l’individuazione di alcune punte di trapano (che hanno un numero seriale) riconducibili alla vittima e al ritrovamento di una scarpa. 

Sul banco dei testimoni, dopo l’escussione di tre commercianti della zona, sono comparsi Cesare Gurrieri e Giuseppe Sala. Sono due braccianti agricoli che, prima della svolta investigativa culminata con l’arresto di Sciortino, furono raggiunti da avviso di garanzia e iscritti nel registro degli indagati. La loro testimonianza è stata oggetto di numerosi approfondimenti da parte della difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Santo Lucia e Giovanna Morello. 

I due hanno raccontato di aver trascorso insieme con le rispettive famiglie la serata prima del ritrovamento del cadavere. Durante la cena con karaoke Sala e Gurreri si accorsero di esser rimasti senza vino decidendo di andare a prendere una bottiglia nel vicinissimo magazzino di Gurreri, situato di fronte il laboratorio in cui è stato ucciso il marmista. In quella circostanza, percorrendo in auto un tratto in controsenso, sfuggirono ad un posto di blocco perché “l’auto era senza assicurazione” aggiungendo però di esser stati riconosciuti da un appuntato del paese. Ricostruzione che non ha convinto pienamente la difesa soprattutto quando sono state fatte notare alcuni elementi come l’aver utilizzato l’auto per un così breve tragitto. Durante l’escussione dei testi è emerso anche che Sala avesse avuto rapporti lavorativi con Sciortino, odierno imputato, anche dopo l’omicidio mentre Gurreri in passato aveva collaborato con Miceli. 

La Corte è presieduta dal giudice Angela Wilma Mazzara con a latere il giudice Giuseppe Miceli. L’accusa è sostenuta dal pm Paola Vetro e Gloria Andreoli. Si torna in aula il 21 marzo. 

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