Catania

Colpo alla piazza di spaccio di San Cristoforo: 22 arresti

Una donna è stata ripresa a spacciare mentre teneva in braccio il figlioletto

Pubblicato 3 anni fa

Un ‘fortino’ per lo spaccio della droga realizzato nello storico rione San Cristoforo e’ scardinato dai carabinieri di Catania che hanno arrestato 22 persone, una delle quali posta ai domiciliari, e notificato tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le ‘osservazioni’ dei militari, coordinati dalla Dda etnea (procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, sostituti Tiziana Laudani e Fabrizio Aliotta), con videoriprese eseguite da giugno ad ottobre 2020 hanno consentito di accertare che a capo del gruppo c’era Giovanni Alfio Di Martino che, col supporto del nipote Giuseppe, entrambi arrestati, aveva trasformato la propria abitazione e l’agglomerato di immobili di pertinenza della famiglia ad essa attigui, in un vero e proprio fortino dello spaccio, principalmente di cocaina e crack.

In carcere con provvedimento del Gip Anna Maria Cristaldi, sono finiti:. Dario Domenico Blandino, 34 anni; Antonino Bonaceto, 27 anni; Giovanni Antonio Bonanno, 34 anni; Xenia Georgiana Bontu, 30 anni; Alessandro Giuseppe D’Amico, 31 anni; Valentino Antonino Di Guardo, 34 anni; Alfio Giovanni Di Marino, 20 anni; Giuseppe Di Martino, 33 anni; Vita Giuffrida, 24 anni; Angelo Guarneri, 31 anni; Orazio Laudani, 28 anni; Domenico Marchese, 43 anni; Giovanni Marchese, 22 anni; Fortunato Sergio Messina, 45 anni; Carmelo Motta, 32 anni; Vincenzo Pantellaro, 40 anni; Carmelo Pulvirenti, 45 anni; Pietro Pulvirenti, 23 anni; Giuseppe Spampinato, 32 anni; Mario Vinciguerra, 25 anni.  Ai domiciliari. Monica Silvia Maugeri, 45 anni Obbligo presentazione Pg. Giuseppe Romeo, 29 anni; Salvatore Vadalà, 33 anni; Giuseppe Antonio Seminara, 32 anni.

La droga era venduta tramite un collaudato sistema di pusher e vedette organizzati in turni e riusciva a garantite un introito medio stimato intorno ai 10.000 euro al giorno. L’ingresso nel ‘fortino’, difeso da cani di grossa taglia e da un sistema di videosorveglianza, poteva avvenire soltanto attraverso due porte blindate. Alcune delle ‘vedette’, se disattente, erano costrette a subire derisioni ed umiliazioni dal ‘capo piazza’, come essere costretto a tuffarsi in cassonetto della spazzatura o a farsi avvolgere con del nastro isolante a mo’ di mummia, che riprendeva con il proprio cellulare per poi postare i video su Tik-Tok.

Secondo la Dda nel gruppo avevano un ruolo attivo anche tre donne fra cui la moglie, Silvia Monica Maugeri, posta ai domiciliari, e la cognata, Georgiana Xenia Bontu, arrestata, del ‘capo piazza’ Giovanni Di Martino. Per l’accusa gestivano i guadagni della piazza, occultando il denaro contante incassato, e affiancavano e talvolta sostituivano gli uomini nell’attivita’ illecita. La moglie del ‘capo piazza’ e’ stata ripresa dai carabinieri mentre spacciava con in braccio il figlio di 16 mesi. La nipote, Vita Giuffrida, invece, insieme al compagno Antonino Bonaceto, entrambi arrestati, aveva il compito di rifornire quotidianamente la piazza poco prima dell”apertura’ alle 17, per evitare l’eventuale sequestro di consistenti quantitativi di sostanza stupefacente. L’inchiesta, secondo un consolidato protocollo di indagini seguito dalla Direzione distrettuale antimafia per contrastare il fenomeno delle piazze di spaccio a Catania, e’ sfociata con la richiesta al Gip nei confronti dei 25 indagati solo alcuni mesi dopo la conclusione delle attivita’ di indagine, avvenuta nell’ottobre del 2020.

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