Salta la requisitoria del processo (il filone abbreviato dell’inchiesta) scaturito dall’operazione della Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento “Kerkent”. Lo ha disposto il gup del Tribunale di Palermo Fabio Pilato. L’emergenza sanitaria legata al coronavirus, e la conseguente impossibilità di svolgere il processo in video-conferenza, ha imposto un rinvio d’ufficio al fine di evitare possibili contagi. Sospesi i termini di prescrizione e custodia cautelare. Questa mattina era in programma la requisitoria del pubblico ministero che invece slitterà al 30 marzo prossimo. Ventotto gli imputati nello stralcio dell’abbreviato mentre altri sette affronteranno il processo con il rito ordinario.

 Il blitz Kerkent scatta all’alba del 4 marzo 2019 quando gli agenti della Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento, agli ordini del vicequestore Roberto Cilona, arrestano trentadue persone al termine di un’attività di indagine cominciata all’indomani della scarcerazione del boss Antonio Massimino, figura principale dell’inchiesta (recentemente condannato a sette anni e quattro mesi per armi), che avrebbe riorganizzato la famiglia mafiosa di Agrigento e creato contemporaneamente una “holding” dello spaccio facente a lui capo. Le accuse nei confronti delle trentadue persone (a vario titolo) sono associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti (aggravata dal metodo mafioso),  detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato e danneggiamento mediante incendio.