Catania

Frate morto in incendio: convalidato fermo 52enne

Resta ancora un mistero il movente del delitto

Pubblicato 3 anni fa

Si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere dinanzi al gip Paolo Bastianini di 52 anni, l’uomo senza fissa dimora accusato di avere assassinato col fuoco frate Leonardo Grasso la notte tra sabato e domenica nella “Tenda San Camillo”, la casa rifugio di Riposto in provincia di Catania.

Il gip Pietro Curro’ ha cosi’ convalidato il fermo ed emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario e incendio doloso. Bastianini durante l’interrogatorio di garanzia, assistito dal legale di fiducia, l’avvocato Alessandro Vecchio, si e’ limitato a confermare le dichiarazioni rese, in sede di interrogatorio due giorni fa al sostituto procuratore Angelo Brugaletta e ai carabinieri del comando provinciale di Catania, ai quali aveva confessato di essere l’autore dell’omicidio. Bastianini aveva ammesso di avere utilizzato l’alcol che ha gettato contro il frate e di avergli dato fuoco.

Il fatto sarebbe avvenuto intorno a mezzanotte e non alle cinque del mattino, quando e’ stato chiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Bastianini aveva negato di avere avuto alcuna colluttazione con il responsabile della cominita’ “Tenda San Camillo” e sostenuto di non avere mai utilizzato un bastone per tramortirlo, particolare diffuso nell’immediatezza del fatto quando e’ stata diffusa la notizia ai media. Da un primo sopralluogo gli investigatori dei carabinieri non hanno trovato alcun corpo contundente all’interno dei locali invasi dal fumo e distrutti dalle fiamme.

Resta ancora un mistero il movente del delitto. Il Pm ha anche nominato, assieme al medico legale Giuseppe Ragazzi cui e’ stato affidato il compito di effettuare l’autopsia, un anatomopatologa, la professoressa Nunziata Barbera. Tutti e due avranno il compito di scoprire le cause del decesso di frate Leonardo.

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