Agrigento

Girgenti Acque, procuratore aggiunto Vella: “Una associazione di colletti bianchi”

Le parole del procuratore aggiunto Salvatore Vella sull'operazione "Waterloo"

Pubblicato 3 anni fa

“Non sono le conclusioni ma un primo punto che stiamo mettendo aspettando la decisione del Gip che valuterà le nostre richieste. Non ci fermiamo qui.” A dirlo è il procuratore aggiunto Salvatore Vella che, insieme ai sostituti Sara Varazi e Paola Vetro – ha coordinato le indagini Waterloo sfociata questa mattina con otto fermi. 

“E’ emersa un’associazione a delinquere di colletti bianchi che ha inquinato non soltanto l’ambiente della provincia di Agrigento ma anche la vita politica, imprenditoriale, economica e sociale gestendo decine di milioni di euro di capitali illeciti per favoritismi e scambi clientelari. Il capo indiscusso è Marco Campione – prosegue il procuratore aggiunto –  che si avvaleva di uomini di fiducia con grandi competenze professionali e che erano alle sue dipendenze sia per attività lecite che illecite. La merce di scambio era il suo grande potere economico ma anche la capacità di incidere sul lavoro considerando che Girgenti Acque è la prima azienda per fatturato – circa cinquanta milioni di euro annui – sia per forza lavoro. 

I primi danneggiati sono i cittadini della provincia di Agrigento e spero che al nostro fianco in questa indagine avremo i comuni che devono tutelare la comunità – continua il pm Vella – Gli utenti pagava più di quanto dovevano, pagavano servizi di depurazione che non venivano svolti e facevano il bagno anche in riserve naturali inquinate. Non soltanto, dobbiamo ricordarci che anche i lavori che venivano svolti dalle aziende del gruppo lasciavano le strade nello stato che tutti sappiamo. Ci sono diversi politici coinvolti, alcuni sono indagati mentre altri hanno chiesto e ottenuto favori ma non abbiamo accertato la controprestazione e quindi non si configura un reato. Professionisti e politici hanno svilito le loro competenze.”

“E’ una indagine molto importante i cui risultati vanno a tutela die nostri cittadini che, in questa provincia, spesso non usufruiscono di acqua potabile pagando tariffe al di sopra della media. Un’attività che nasce circa 6 anni fa per proteggere salute e ambiente che ci circondano. Danno ingente e acqua altamente inquinata da elementi chimici.” Queste le parole del colonnello Vittorio Stingo, comandante provinciale dei carabinieri. 

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