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Inchiesta sulle ambulanze del 118 (Seus): indagati Davide Croce e l’agrigentino Giuseppe Lombardi

Inchiesta nei confronti di Seus, società che ha in gestione i servizi di assistenza e del pronto intervento del 118

Pubblicato 1 anno fa



Carabinieri del Nil hanno eseguito a Siracusa un controllo giudiziario di azienda disposto dalla Procura nei confronti della Seus Scpa, società a intero capitale pubblico che ha in gestione i servizi di assistenza e del pronto intervento del 118. Le ipotesi di reato contestate sono “sfruttamento dei lavoratori e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, in concorso”, in “esecuzione di un medesimo disegno criminoso, sfruttando e intimidendo i dipendenti”. Il provvedimento è eseguito da carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Siracusa.

L’indagine ha avuto inizio nel 2020 nel pieno dell’emergenza Covid e fa riferimento a fatti avvenuti da agosto di quell’anno a dicembre 2021. Le ipotesi di reato contestate a due indagati – Davide Croce, 62 anni di Verona (legale rappresentante all’epoca dei fatti, della Seus Scpa, nonché datore di lavoro) e Giuseppe Domenico Lombardi, 52 anni nato a Canicattì ma residente a Campobello di Licata (dove è stato consigliere comunale e dove ha subito, qualche anno fa, un atto intimidatori – nella sua veste di procuratore speciale con delega espressa in materia di salute e sicurezza sul lavoro e con autonomo potere di spesa – sono lo sfruttamento dei lavoratori e la rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, “poiche’ in concorso tra loro in esecuzione di un medesimo disegno criminoso”, impiegavano gli autisti soccorritori (circa 180 dipendenti solo nella provincia di Siracusa), sottoponendoli, spiegano gli inquirenti, “a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno, intimidendoli con la contestazione strumentale di illeciti disciplinari in occasione delle segnalazioni di guasti alle ambulanze instillando la paura di trasferimenti presso sedi di lavoro disagevoli obbligando loro di prestare servizio su autoambulanze prive dei presidi minimi essenziali per prevenire disastri o infortuni sul lavoro”. Alla Seus – con sede legale a Palermo in via Caduti senza Croce, che ha in gestione i servizi pubblici di assistenza e del pronto intervento del 118 – viene contestata la ‘Responsabilita’ amministrativa degli enti’ in relazione al reato di sfruttamento dei lavoratori e per l’assenza di modelli organizzativi concretamente attuati ed idonei a prevenire reati. Nel corso delle indagini sono state inoltre notificate ai due indagati 24 prescrizioni e 21 disposizioni con le quali con le quali sono state contestate numerose violazioni al Testo Unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro fra cui il mancato mantenimento in efficienza degli indumenti ad alta visibilita’ (Dpi), mancato funzionamento del sistema di climatizzazione e degli estintori presenti in alcune ambulanze, presenza di ruggine all’interno del vano sanitario, sistema di ritenzione cinture di sicurezza non funzionante, mancanza sedili vano sanitario, maniglie interne ed esterne dei portelloni di accesso al vano sanitario mancanti e sostituite con cavi d’acciaio, mancanza detersione esterna e interna mezzo.

Nel dettaglio, inquietanti sono le risultanze investigative secondo le quali, ricostruisce il giudice: I dipendenti della Seus sono costretti a svolgere la propria attività lavorativa utilizzando Dpi non adeguatamente manutenuti, esponendosi a rischi per la salute, in violazione della normativa prevista. Inoltre i lavoratori prestano servizio su mezzi che appaiono inefficienti sia dal punto di vista tecnico che sanitario, in quanto caratterizzati dalle oggettive carenze riscontrate in sede di indagine. Ed ancora, sono chiamati a svolgere il proprio lavoro con turni giornalieri che non consentono loro di usufruire del servizio mensa, non ricevendo buoni pasto sostitutivi, e ciò in violazione dell’art. 68 del contratto di categoria: tale condizione incide indirettamente sul bilancio familiare, costringendoli appunto a sostenere una spesa della quale ove venisse rispettata la previsione del contratto collettivo di riferimento, non sarebbero altrimenti gravati.

I dipendenti, infine, incorrono nel rischio di entrare in conflitto con l’azienda proprio a causa delle inefficienze rilevate. Ed invero, da un’integrazione di indagine condotta dal PM è emerso come, in data 21.07.2021, a due autisti soccorritori che si erano accorti di un malfunzionamento dell’aria condizionata di un’ambulanza e che, pertanto, avevano provveduto ad effettuare opportuna segnalazione alla Centrale operativa, aprendo un ticket come da disposizioni ricevute, veniva formulata una formale contestazione disciplinare giustificata unicamente dal fatto che l’officina che aveva eseguito il controllo sul mezzo non avesse riscontrato alcun malfunzionamento (evidentemente momentaneo e risoltosi autonomamente).

“Le ipotesi di reato contestate alla Seus non riguardano l’attuale amministrazione dell’azienda. Poniamo la massima fiducia sull’operato delle forze dell’Ordine e della magistratura”. Lo afferma Riccardo Castro, neo presidente del Cda della Seus, commentando l’operazione dei carabinieri del Nucleo ispettorato del Lavoro di Siracusa, coordinata dalla procura della Repubblica. Il Nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro di Siracusa ha dato esecuzione a una misura di controllo giudiziario di azienda, nei confronti della Seus che ha in gestione i servizi pubblici di assistenza e del pronto intervento del 118, all’interno dell’ambito territoriale della Regione Sicilia a intero capitale pubblico. Le ipotesi di reato contestate sono lo sfruttamento dei lavoratori e la rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, poiche’, in concorso tra loro, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, sfruttando e intimidendo i dipendenti.

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