Catania

La madre della piccola Elena confessa: “Sono stata io a ucciderla”

Il rapimento era una messa in scena per coprire l'omicidio

Pubblicato 2 anni fa

Martina Patti, 23 anni, ha confessato a carabinieri e procura di avere ucciso la figlia Elena di 5 anni. Nell’interrogatorio, che si è appena concluso, la donna non ha spiegato perche’ avrebbe commesso il delitto.

“Per il momento è stata fatta un’ispezione cadaverica – in attesa dell’autopsia – dalla quale emergono dei colpi inferti alla bimba sia nella parte alta del collo che della schiena”. Così Rino Coppola, comandante provinciale di Catania, nel corso della conferenza stampa presso la sede del comando provinciale di Catania di Piazza Verga.

Nel luogo dove è stato ritrovato il corpo di Elena, la bambina di 4 anni uccisa dalla madre Martina Patti a Mascalucia, in provincia di Catania, è stata ritrovata anche una pala da giardino. “La madre si sarebbe procurata questi strumenti nella mattina, prima ancora di recarsi in asilo per prelevare la figlia”, specificano Rino Coppola, comandante provinciale di Catania e Piercarmine Sica, comandante del reparto operativo di Catania.

La ricostruzione:

L’ipotesi che la piccola Elena fosse stata rapita da un gruppo di uomini incappucciati, come denunciato dalla madre nel pomeriggio di ieri, e’ stata smentita dalle telecamere di sorveglianza, “nonostante una strenua difesa ad oltranza della propria versione” da parte della donna. Lo afferma la procura di Catania sottolineando che “le prime risultanze investigative hanno consentito di accertare la mancata corrispondenza al vero del fatto denunciato, attesa l’assenza di gruppi ‘armati’ in via Piave nelle fasce orarie indicate”. Secondo il racconto della donna, il rapimento della figlia sarebbe stato “una conseguenza del comportamento dell’ex compagno, per non aver ascoltato precedenti messaggi minatori fattigli recapitare presso la propria abitazione in ragione del tentativo posto in essere di individuare il reale complice di una rapina ai danni di una gioielleria di Catania al posto del quale venne arrestato” il 15 ottobre del 2020 e “successivamente assolto nel settembre 2021 per non aver commesso il fatto”. 

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