Giudiziaria

Maxi frode attraverso giro di fatture false, 11 misure cautelari

Eseguito un sequestro preventivo per l'importo complessivo di circa 2,5 milioni di euro

Pubblicato 1 anno fa




I militari della Compagnia dei Carabinieri di Caltanissetta e del Gruppo della Guardia di Finanza nissena hanno eseguito in San Cataldo e nel territorio nazionale un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa del Gip di Caltanissetta nel corso delle indagini preliminari, nei confronti di undici persone, indagate a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata all’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Tre degli indagati, considerati costitutori, promotori e organizzatori del sodalizio, sono destinatari della misura degli arresti domiciliari mentre i rimanenti, residenti in varie parti del territorio nazionale, sono stati sottoposti alla misura dell’interdizione dall’esercizio delle attività di impresa e al divieto d’assunzione di uffici direttivi delle persone per la durata di anni uno. Parallelamente, è stato eseguito un sequestro preventivo per l’importo complessivo di circa 2,5 milioni di euro.

Riassumendo: sono finiti ai domiciliari: Lirio Orlando, 60 anni di San Cataldo; Oto Santuari, 53 anni di Ariano Irpino (Av) e Luigi Ragazzo, 49 anni di Paduli (Bn). Misura interdittiva del divieto di esercizio dell’attività di impresa per la durata di 12 mesi per Emanuele Santuari, 23 anni di Ariano Irpino (Av), Maria Pia Raccioppi, 39 anni di Benevento; Andriy Kanya, 39 anni di origini ucraine, Carmine lannicelli, 41 anni, Benevento, Alessandro Stefano Rasola, 40 anni di Barletta, Carlo Ballarino, 39 anni di Cerignola (Fg), Vincenzo Menafro, 60 anni e Roberto Menafro,47 anni di di Orta Nova (Fg).

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta, è iniziata nel 2020 e ha consentito “attraverso un’attività congiunta dei militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Caltanissetta e dei Carabinieri della Sezione Operativa del Norm, di disarticolare un presunto sodalizio, composto da alcuni imprenditori che, attraverso la cosiddetta ”frode carosello” avrebbero ottenuto, a vario titolo, un indebito risparmio d’imposta, simulando una serie consecutiva di vendite di prodotti mai usciti, secondo l’ipotesi dell’accusa, dai magazzini della prima società venditrice, che coinvolgevano anche società estere e italiane interposte, poi rivelatesi mere ”cartiere”.

Così facendo, sfruttando il regime ”di sospensione di imposta” la prima società venditrice avrebbe ottenuto detrazioni d’imposta, sia Iva che Ires, non spettanti. Il credito Iva, infatti, avrebbe tratto origine da una serie di operazioni inesistenti, certificate da fatture false, consistenti in compravendita di prodotti, di fatto, mai movimentati”, dicono gli investigatori. Le attività d’investigazione hanno consentito di accertare come la “presunta organizzazione criminale avesse ramificazioni anche sul territorio della Repubblica Ceca, dove sarebbero stati creati fittizi soggetti giuridici necessari per la realizzazione delle frodi”. “Secondo la ricostruzione investigativa, attraverso meticolose e accurate attività tecniche condotte dalla Sezione Operativa del Nor Carabinieri e complesse analisi contabili eseguite dal Gruppo della Guardia di Finanza di Caltanissetta, la frode sarebbe stata realizzata per favorire, in modo prevalente, una società avente sede a San Cataldo, la quale avrebbe omesso di versare imposte per circa 2.5 milioni di euro, scaturenti da un fittizio fatturato di circa 8 milioni di euro, consentendole, attraverso l’indebito vantaggio fiscale, di assicurarsi una posizione di supremazia nel mercato degli pneumatici, venduti al pubblico a prezzi notevolmente inferiori a quelli determinati dalle regole della concorrenza, a svantaggio delle imprese rivali”.

L’indagine è stata eseguita anche con il contributo da parte di Amministrazioni Tributarie Estere per il tramite del II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza (che ha consentito di accertare le ramificazioni della presunta associazione sul territorio della Repubblica Ceca) e dei Reparti dell’Arma dei Carabinieri dislocati sul territorio nazionale (per l’esecuzione di alcune misure cautelari). L’attività, sviluppata mediante indagini di tipo tradizionale condotte dall’Arma dei Carabinieri e gli approfondimenti finanziari svolti dalla Guardia di Finanza, si inquadra nelle azioni poste in essere dalla Procura di Caltanissetta anche per intercettare i fenomeni di frode fiscale maggiormente dannosi per l’Erario Pubblico, garantendo il funzionamento dei corretti sistemi di concorrenza dei mercati a vantaggio di tutta la comunità.

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