Canicattì

“Morta dopo intervento vene varicose”: acquisite nuove prove prima della sentenza

Niente sentenza inizialmente prevista per oggi nell’ambito del processo con rito abbreviato a carico di due medici, Salvatore Bona e Biagio Di Stefano, accusati di omicidio colposo in seguito alla morte della 67enne Grazia Tedesco. Il gup Luisa Turco ha accolto la richiesta di ammissione di nuove prove avanzata dall’avvocato Angela Porcello che, nello specifico, […]

Pubblicato 5 anni fa

Niente sentenza inizialmente prevista per oggi nell’ambito del processo con rito abbreviato a carico di due medici, Salvatore Bona e Biagio Di Stefano, accusati di omicidio colposo in seguito alla morte della 67enne Grazia Tedesco.

Il gup Luisa Turco ha accolto la richiesta di ammissione di nuove prove avanzata dall’avvocato Angela Porcello che, nello specifico, ha prodotto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm nei confronti di altri quattro medici in servizio all’ospedale di Canicattì che, per la stessa vicenda, compariranno il prossimo 3 luglio per l’udienza preliminare avanti il gup Alessandra Vella. 

Secondo l’accusa Bona, medico di base di Naro, e Di Stefano, chirurgo vascolare, avrebbero sottovalutato i sintomi da shock settico presentati dalla donna dopo un intervento chirurgico per sindrome vascolare all’arto inferiore sinistro avvenuto alla fine del mese di ottobre del 2014. La donna, che giunse in ospedale presentando un grave quadro clinico iniziale, morì pochi giorni dopo. Per la difesa dei due medici  l’ipotesi di imputazione in concorso colposo (con Bona e Di Stefano) di altri sanitari che si sono occupati della signora “neutralizzerebbe” l’accusa in questo procedimento. 

A decidere sarà il giudice Luisa Turco che il prossimo 1 luglio dovrebbe emettere la sentenza. L’accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Chiara Bisso, ha chiesto la condanna ad 1 anno e quattro mesi nei confronti di Salvatore Bona mentre l’assoluzione per Biagio Di Stefano. 

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