Giudiziaria

Naro, padre e figlio condannati a 30 anni per l’omicidio di un agricoltore 

I giudici, nel processo bis, hanno dunque riconosciuto e confermato la sussistenza delle aggravanti

Pubblicato 1 anno fa

I giudici della seconda sezione penale della Corte di Assise di Palermo hanno condannato a trent’anni di reclusione Vasile Lupascu, 45 anni, e Vladut Vasile Lupascu, 20 anni, rispettivamente padre e figlio, per l’omicidio dell’agricoltore Pinau Constantin, massacrato a Naro a colpi di zappa e bastone in un agguato nel quale restò ferita pure la moglie, nell’estate 2018. La condanna arriva alla fine di un lungo iter giudiziario. 

Lo scorso marzo la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio il verdetto limitatamente al riconoscimento di due aggravanti: la premeditazione e l’aver approfittato di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la pubblica o privata difesa. I giudici, nel processo bis, hanno dunque riconosciuto e confermato la sussistenza delle aggravanti. La posizione di padre e figlio si “allinea” con quella di Anisoara Lupescu, moglie e madre dei due odierni imputati. Anche per la donna la Cassazione aveva disposto l’annullamento della condanna limitatamente alle circostanze aggravanti della premeditazione e della minorata difesa (che sono state confermate) e nel processo bis – quattro mesi fa – arrivò la condanna a 22 anni di reclusione. La Corte ha disposto altresì il pagamento delle spese processuali nei confronti delle parti civili costituitesi e rappresentate dagli avvocati Vito Cangemi, Francesco Scopelliti e Giovanni Salvaggio. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Giuseppe Barba. 

La vicenda risale all’estate del 2018 quando, alle prime luci dell’alba dell’8 luglio, secondo l’accusa, i due Lupascu, padre e figlio, accompagnati anche dalla moglie, si scagliarono contro Constantin Pinau colpendolo ripetutamente con una zappa e un bastone. Secondo quanto hanno raccontato alcuni testi in aula, poco prima dell’omicidio, Costantin aveva rotto uno specchietto all’auto di Lupascu, che, assieme al figlio e alla moglie, ha organizzato una rappresaglia: i tre, armati di zappa, coltello e spranga avevano brutalmente pestato i coniugi, colpendo soprattutto Costantin, che era morto poco dopo mentre la donna, che aveva cercato di difendere il marito, era stata colpita al braccio e aveva riportato una frattura.

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