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Calamonaci, il Cga blocca la realizzazione di un impianto eolico

I fratelli V. P. e P. P., rispettivamente di 39 e di 38 anni, di Ribera, sono i legali rappresentanti della società semplice agricola R.; la suddetta società gestisce nel territorio del Comune di Calamonaci una florida produzione di pere. I due fratelli riberesi alla fine del 2018 ricevevano una nota con la quale venivano […]

Pubblicato 5 anni fa

I fratelli
V. P. e P. P., rispettivamente di 39 e di 38 anni, di Ribera, sono i legali
rappresentanti della società semplice agricola R.; la suddetta società gestisce
nel territorio del Comune di Calamonaci una florida produzione di pere.

I due
fratelli riberesi alla fine del 2018 ricevevano una nota con la quale venivano
a conoscenza della circostanza che l’assessorato regionale dell’Energia aveva
autorizzato la società Eeb srl a procedere alla realizzazione di un impianto
eolico della potenza pari a 18 mwe da ubicare nel territorio del Comune di
Bivona e di una serie di opere di connessione da realizzare nel territorio del
Comune di Calamonaci, disponendo l’apposizione del vincolo preordinato alla
espropriazione per pubblica utilità.

Con la
medesima nota i due fratelli apprendevano che nei propri terreni sarebbe stata
realizzata una sottostazione nella quale incamerare l’energia prodotta
dall’impianto eolico. Pertanto i due fratelli riberesi proponevano un ricorso
davanti al Tar Sicilia, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e
Rosario De Marco Capizzi, chiedendo l’annullamento del decreto di valutazione
di impatto ambientale, nonché dell’autorizzazione a procedere alla realizzazione
dell’impianto eolico e delle  opere
connesse.

Nei
propri scritti difensivi, gli avvocati Rubino e De Marco Capizzi evidenziavano
in particolar modo che l’Assessorato Territorio ed ambiente avesse omesso di
verificare l’impatto ambientale dell’impianto eolico, avuto riguardo delle
caratteristiche ambientali che connotano oggi le diverse aree interessate dal
progetto.

il Tar Palermo,
condividendo le censure degli avvocati Rubino e De Marco Capizzi, con ordinanza
accoglieva la domanda cautelare proposta dai fratelli riberesi e per l’effetto
disponeva la sospensione degli effetti dei provvedimenti impugnati.

Successivamente,
la società Eeb proponeva appello cautelare davanti al Consiglio di giustizia
amministrativa per la Regione Sicilia, chiedendo la riforma dell’ordinanza del Tar
Sicilia.

I
fratelli riberesi si costituivano nel suddetto giudizio d’appello, con il
patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza che
evidenziavano, attraverso articolate difese, l’infondatezza dell’appello della
società Eeb.

Il Consiglio
di giustizia amministrativa con ordinanza ha respinto l’appello proposto dalla
società Eeb ribadendo, in accoglimento delle argomentazioni difensive degli avvocati
Rubino e Valenza, che l’Assessorato Territorio ed ambiente non avesse tenuto
conto del mutato stato dei luoghi interessati dalla realizzazione
dell’impianto.

Pertanto,
nelle more di una pronuncia di merito da parte del Giudice amministrativo, non
avrà luogo l’immissione in possesso dei terreni dei fratelli riberesi, che
potranno pertanto continuare la produzione di pere.

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