Migranti, tunisino a Lampedusa in cerca del fratello
Interrogati i presunti compagni di viaggio dell'uomo scomparso
Non c’è nessun migrante abbandonato sull’isolotto di Lampione, né sono stati ripescati cadaveri che abbiano età e nazionalità compatibili con quella del trentaduenne tunisino di cui il fratello, arrivato da Roma a Lampedusa, non ha più notizie. I poliziotti della Squadra mobile della questura di Agrigento, in servizio all’hotspot di contrada Imbriacola, hanno già sentito, e in alcuni casi anche più volte, i migranti, complessivamente 80 (fra cui 4 donne e 5 minori) che sono stati soccorsi venerdì scorso dalle motovedette della Guardia di finanza. I militari delle Fiamme gialle il 26 agosto soccorsero un peschereccio bianco di 10 metri con 80 a bordo. Tre vennero trovati in acqua e salvati. Due ore prima, gli stessi militari avevano messo in salvo 2 tunisini che, a loro dire, erano caduti in acqua ed erano stati lasciati in mare aperto dal peschereccio. Nè fra gli sbarcati, nè fra i naufraghi c’è Nader, il 32enne di cui il fratello Rashid non ha più notizie. Le iniziali testimonianze sono state ritenute inverosimili dai poliziotti. Gli 80 hanno riferito che anche altri compagni di viaggio, oltre ai 5 ripescati, sarebbero finiti in mare, ma in circostanze, modalità e luoghi diversi da dove (nei pressi dell’isolotto di Lampione) è stato detto che si è buttato in mare il 32enne. Guardia di finanza, Capitaneria, vigili del fuoco e polizia hanno cercato il ragazzo, ma senza esito. I pattugliamenti continui ieri hanno permesso di recuperare il cadavere di un uomo che sarebbe stato in acqua da una decina di giorni e che appartiene a un maschio di mezz’età. Verifiche e ricerche vanno avanti.