Procedure irregolari in affidamento da oltre 270mila euro, il Comune di Lampedusa stoppa Aica: avviate verifiche
Il municipio ha rivelato alcune presunte gravi criticità e ha chiesto quindi di procedere in proroga per garantire il servizio: il gestore ha stoppato tutto
“Criticità procedurali” nella realizzazione delle procedure e nel conseguente affidamento degli interventi: chiesto lo stop di un affidamento da oltre 200mila euro a Lampedusa.
I fatti, così come li raccontano gli atti, sono questi: nelle scorse settimane il Comune delle Pelagie ha scritto ad Aica sostenendo di essere “venuto a conoscenza” di una procedura negoziata indetta dalla consortile per l’affidamento del servizio di supporto alla gestione della rete idrica e fognaria e degli impianti presenti nel territorio di Lampedusa e Linosa per la durata di 12 mesi. Un servizio affidato ad un’impresa di Gela per un costo posto a base di gara di quasi 280mila euro. Troppo, secondo il Comune, rispetto alla procedura seguita.
“Dalla lettura degli atti di gara ed in particolare dalla lettura del disciplinare – scrive il Municipio – si rileva l’illegittimità dell’applicazione di una procedura negoziata in quanto l’importo complessivo dell’appalto posto a base di gara risulta essere superiore alle soglie comunitarie, che nel caso specifico sono pari ad € 215.000,00 e ciò senza considerare la riserva di proroga di ulteriori 12 mesi prevista nel disciplinare di gara che porterebbe il calcolo del valore ai fini della soglia dell’appalto ad € 559.896,96”.
Secondo il Comune è poi “incomprensibile l’inserimento di criteri premiali atti a formare una graduatoria mediante assegnazione di punteggi, quando in realtà la procedura di aggiudicazione prevista dal disciplinare di gara, è quella del minor prezzo. Anche su questo criterio di aggiudicazione – prosegue l’ente – si rilevano profili di illegittimità in quanto non è possibile ricorrere al criterio del minor prezzo negli appalti di servizi ad alta densità di manodopera, come nel caso in oggetto”.
Per queste motivazioni, completava il Comune, si chiedeva alla stazione appaltante la revoca in autotutela degli atti di gara, revocando tutto e garantendo comunque con una proroga tecnica il servizio attuale. Una sollecitazione a cui Aica ha risposto prendendo tempo: “la scrivente azienda procederà al riesame degli atti per valutare l’adozione dell’eventuale provvedimento di revoca della procedura in autotutela”.
Di revoche al momento sull’albo pretorio della Consortile non se ne intravedono, ma Aica avrebbe già prorogato l’attuale servizio alla ditta che già lo stava svolgendo e, ci confermano dal Comune di Lampedusa, si attende ormai la revoca della procedura perché, appunto, viziata in modo ritenuto irreversibile.


