Catania

Estorsione a farmacia, arrestato nipote storico boss Jimmy Miano (ft e vd)

La Polizia di Catania ha arrestato, su delega della Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia, per estorsione aggravata dal metodo mafioso, Alfio Napoli, 47 anni, inteso “Codd’i mulu”, nipote acquisito dello storico capo del clan dei ‘Cursoti milanesi’, il defunto boss Luigi ‘Jimmy’ Miano. Secondo l’accusa, con dei complici, ‘taglieggiava’ il titolare di una […]

Pubblicato 5 anni fa

La
Polizia di Catania ha arrestato, su delega della Procura della Repubblica –
Direzione distrettuale antimafia, per estorsione aggravata dal metodo mafioso,
Alfio Napoli, 47 anni, inteso “Codd’i mulu”, nipote acquisito dello storico
capo del clan dei ‘Cursoti milanesi’, il defunto boss Luigi ‘Jimmy’ Miano.

Secondo
l’accusa, con dei complici, ‘taglieggiava’ il titolare di una farmacia che dal
2009 pagava 200 euro al mese alla cosca per la ‘messa a posto’. Nei suoi
confronti agenti della Squadra mobile hanno eseguito un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della Procura distrettuale di
Catania. Le indagini erano state avviate dalla Squadra mobile con l’arresto in
flagranza di reato, il 10 gennaio scorso, di Vincenzo Piazza, di 43 anni,
bloccato dopo che aveva incassato il ‘pizzo’ dal farmacista per conto del clan
dei Cursoti milanesi.

I
soldi, 200 euro, erano nascosti tra confezioni di farmaci. Il suo arresto è
stato convalidato due giorni dopo dal Gip che ha emesso anche un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere.

Le
indagini condotte da personale della “Squadra antiracket” hanno così permesso
di accertare che, in effetti, il farmacista in questione era costretto pagare,
sin dall’anno 2009, per la nota “messa a posto”, la somma di euro 200 mensili, sotto
la minaccia consistita nell’essergli stata rappresentata l’assoluta necessità
di corrispondere tali somme al responsabile del clan mafioso locale, al fine di
far cessare le numerose rapine commesse nel tempo ai danni della farmacia, e
nonostante il servizio di vigilanza privato a tal fine attivato.

Piazza
era stato arrestato in flagranza con l’aggravante dell’avere commesso il fatto con
modalità tipicamente mafiose, consistite tra l’altro nell’avere rappresentato
alla vittima la necessità di corrispondere le somme nell’interesse del clan
criminale dominante sul territorio (nel caso di specie il clan “Cursoti milanesi”).

In
particolare, le mirate attività di indagine avevano consentito di monitorare il
costante ed abituale accesso effettuato da un soggetto entro la prima decade di
ciascun mese (solitamente il giorno 10 di ogni mese) presso l’esercizio
commerciale, dove sembrava acquistare dei farmaci.

Il
10 gennaio 2019, la Squadra Mobile bloccava Vincenzo Piazza – ancora una volta
sopraggiunto a bordo dello stesso scooter già monitorato dalle immagini nelle
precedenti occasioni – il quale veniva trovato in possesso della somma di 200,00
euro, occultati all’interno di una confezione di farmaci, che in effetti si
accertava essere stati consegnati dal titolare della farmacia pochi minuti
prima quale prezzo dell’estorsione.

Le
indagini, proseguite al fine di individuare coloro che nel corso degli anni si erano
avvicendati nella riscossione della somma estorta, hanno poi consentito di
individuare il ruolo di “esattore” espletato Alfio Napoli,
destinatario della misura cautelare oggi eseguita, nipote acquisito del defunto
Luigi Miano, inteso “Jimmy”, storico vertice
dell’organizzazione mafiosa Cursoti Milanesi.

Alfio
Napoli era stato tratto in arresto in data 28.1.2015, nell’ambito
dell’operazione “Final blow” condotta dalla Squadra mobile in esecuzione di due
distinte ordinanze di custodia cautelare, emesse rispettivamente il 9 ed il 23
gennaio 2015 dal Gip del Tribunale di Catania, nei confronti di 27 persone
ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo
mafioso (clan Cursoti milanesi), detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti,
tentato omicidio e reati in materia di armi, con l’aggravante di avere agito
avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà mafiose.

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