Agrigento

Estorsioni a imprenditore: si apre processo d’Appello per Massimino e Militello: Procura chiede riapertura dibattimento

Si è aperto oggi – avanti la quarta sezione penale presieduta da Giacomo Montalbano – il processo d’Appello a carico di Antonio Massimino, 51 anni, e Liborio Militello, 52 anni, coinvolti nell’operazione della Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento che li arrestò –  nel novembre 2016 –  per tre presunte richieste estorsive ai danni di due […]

Pubblicato 5 anni fa

Si è aperto oggi – avanti la quarta sezione penale presieduta da Giacomo Montalbano – il processo d’Appello a carico di Antonio Massimino, 51 anni, e Liborio Militello, 52 anni, coinvolti nell’operazione della Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento che li arrestò –  nel novembre 2016 –  per tre presunte richieste estorsive ai danni di due imprenditori agrigentini. 

Il procuratore generale Rita Fulantelli ha chiesto la riapertura del fascicolo del dibattimento per sentire le “vittime” – Ettore e Sergio Li Causi – della presunta richiesta di pizzo avanzata dai due agrigentini. La difesa, rappresentata dall’avvocato Giovanni Castronovo, si è opposta fermamente alla richiesta dell’accusa affermando che tale richiesta contrasti con la scelta del rito abbreviato degli assistiti. Il gup scioglierà la riserva il prossimo 8 marzo. 

In primo grado il gup del Tribunale di Palermo Fabrizio Molinari aveva assolto Antonio Massimino (arrestato lo scorso 5 febbraio perché trovato in possesso di un mini-arsenale) mentre aveva condannato a 4 anni Liborio Militello, considerato il braccio destro del boss di Villaseta. 

Tre gli episodi contestati due dei quali  annullati dal Riesame perché ritenuti insussistenti. Si tratta di tentativi di estorsione aggravata, tutti commessi ai danni dei Li Causi, noti imprenditori edili di Agrigento. In una veniva contestato ai due imputati di avere chiesto il pizzo ai costruttori per una palazzina in costruzione in via Mazzini. Militello, il 16 ottobre del 2015, sarebbe andato negli uffici dell’imprenditore e del figlio per avvisarli che bisognava fare “un regalino come tutte le persone che lavorano” con la minaccia che lo mandavano “quelli di Agrigento”. Per questo episodio è stato ritenuto colpevole il solo Militello. 

Il terzo episodio, che sarebbe avvenuto il 18 aprile di due anni fa, riguarda la vicenda dell’imprenditore Gambino che, secondo l’accusa, si sarebbe rivolto proprio a Massimino per riscuotere un credito di 85 mila euro che vantava nei confronti dei Li Causi. 

In primo grado la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo – con i sostituti procuratori Claudio Camilleri e Alessia Sinatra – aveva chiesto 10 anni di reclusione per Antonio Massimino mentre 7 erano stati avanzati per Militello. 

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