Mafia

Fuga di notizie su Messina Denaro, condannato ex sindaco Castelvetrano e carabiniere

E’ stato condannato a sei anni di reclusione l’ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino, finito in carcere assieme a due carabinieri nell’ambito delle indagini sul latitante Matteo Messina Denaro. Per lui i pm della Dda di Palermo avevano chiesto la condanna a sette anni per concorso in rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale con […]

Pubblicato 4 anni fa

E’ stato condannato a sei anni di reclusione l’ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino, finito in carcere assieme a due carabinieri nell’ambito delle indagini sul latitante Matteo Messina Denaro. Per lui i pm della Dda di Palermo avevano chiesto la condanna a sette anni per concorso in rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale con l’aggravante per mafia. L’ex primo cittadino era accusato di rivelato a un uomo gia’ condannato per mafia il contenuto di una intercettazione riservata, ricevuta dal tenente colonnello della Dia, Marco Alfio Zappala’, oggi condannato a quattro anni di carcere a Palermo.

Prima di leggere il dispositivo di sentenza, il Tribunale di Marsala, collegio presieduto dal giudice Vito Marcello Saladino (giudici a latere Matteo Giacalone e Francesca Maniscalchi) ha dato acquisito una lettera di Vaccarino, ricevuta in questi giorni dai giudici. L’imputato ha assistito alla sentenza in video collegamento dal carcere di Catanzaro, dove si trova detenuto dall’11 gennaio. L’ex politico venne arrestato il 16 aprile dello scorso anno, assieme a due carabinieri che oggi sono stati condannati dal gup di Palermo: Zappala’ a quattro anni, l’appuntato Giuseppe Barcellona ha patteggiato una condanna ad un anno di reclusione.

Secondo l’accusa, Vaccarino avrebbe ricevuto un’intercettazione riservata, dal tenente colonnello Marco Alfio Zappala’, in servizio alla Dia di Caltanissetta. A sua volta l’ex primo cittadino rivelo’ il contenuto dell’intercettazione a Vincenzo Santangelo, titolare di un’agenzia funebre gia’ condannato per mafia. Si tratta di una conversazione in cui due soggetti (all’epoca indagati) parlavano del funerale di Lorenzo Cimarosa, cugino acquisito di Messina Denaro e collaboratore di giustizia morto nel gennaio 2017 a causa di una grave malattia.

Nel corso del processo a Marsala e’ stato ascoltato l’ex direttore del Sisde, Mario Mori che ha confermato il ruolo di Vaccarino nella corrispondenza intrattenuta tra il 2004 e il 2007 con il latitante Matteo Messina Denaro. Ma anche l’attuale procuratore aggiunto di Caltanissetta, Gabriele Paci, che ricostrui’ un elenco di deleghe affidate al tenente colonnello della Dia, Marco Alfio Zappala’, per riscontrare alcuni elementi necessari per il processo tuttora in corso davanti ai giudici nisseni, in cui il latitante e’ imputato come mandante delle Stragi del ’92.

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