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Il capomafia intercettato parla degli omicidi del boss Fragapane: “Almeno ne ha sessanta..”

Emergono ancora particolari sull’inchiesta Passe-partout, coordinata dalla Dda di Palermo ed eseguita dai militari del Ros e del Gico, che ha portato al fermo di cinque persone a Sciacca accusate di associazione mafiosa. Tra loro il presunto nuovo boss del paese, Accursio Dimino, e Antonello Nicosia, assistente parlamentare della deputata di Iv Giusy Occhionero. I […]

Pubblicato 5 anni fa

Emergono ancora particolari sull’inchiesta Passe-partout, coordinata dalla Dda di Palermo ed eseguita dai militari del Ros e del Gico, che ha portato al fermo di cinque persone a Sciacca accusate di associazione mafiosa. Tra loro il presunto nuovo boss del paese, Accursio Dimino, e Antonello Nicosia, assistente parlamentare della deputata di Iv Giusy Occhionero. I due sono i personaggi chiave dell’inchiesta. 

E’ il 29 febbraio 2019 e le cimici dei carabinieri del Ros captano una conversazione tra Accursio Dimino, ritenuto dagli inquirenti il capomafia di Sciacca, e l’assistente parlamentare Antonello Nicosia, il cui argomento sembra essere un salto nel passato all’interno delle dinamiche mafiose agrigentine a cavallo degli anni 80 e 90. In quel periodo, a comandare sull’intera provincia, è il boss di Santa Elisabetta Salvatore Fragapane e in corso c’era un conflitto tra le famiglie mafiose di Ribera e Sciacca per la reggenza del mandamento. 

Dimino: “Quello è stato un vero capo provincia, quello Totò.. chiddu chi parla o Franga..”

Nicosia: “Si.”
Dimino: “Eh.. vero fu.. eh.. il fatto vero del figlio di quello che era vice.. perché quando ci fu la lite tra noi ed i riberesi, perché loro avevano la reggenza.. e poi all’epoca quello ha affidato a quello, mentre quello era in galera si sono fatti due gruppi, capito?
Nicosia: “Ma questo io l’ho incontrato … a Tolmezzo…”
Dimino: “Un pecoraio è”
Nicosia: “Bravo, bravo”
Dimino: “Però affidabile … [..] capace ..”

Sempre riferendosi a Fragapane, Dimino intercettato – scrivono gli inquirenti – si spingeva fino ad accennare al numero di omicidi commessi

Dimino: “No, ti dicevo … per come ha parlato ..”
Nicosia: “Persona seria”
Dimino: “Forte, è diventato forte perché c’è stato il contrasto … ti ho detto tra noialtri e i riberesi”
Nicosia: “Però coraggioso ti dico..”
Dimino: “Minchia coraggioso! Questo ne ha qualche decina, ma come minimo, qualche cinquanta,sessanta ne ha! Aveva la squadra troppo potente, perché c’eravamo …squadre da questa parte e squadre dall’altra parte capito?”.

Infine i due ricordano l’omicidio di “quello in divisa” riferendosi con ogni probabilità all’omicidio del “mastino” Giuliano Guazzelli, fatti per i quali sono stati condannati in via definitiva Salvatore Fragapane, Joseph Focoso e Gerlandino Messina. Gli ultimi due, peraltro, sono cugini di secondo grado di Antonello Nicosia.

Dimino: “Infatti ha pigliato pure quelle del coso.. quando fu qua..”
Nicosia: “Cosa? Porto Empedocle?”
Dimino: “Quello della divi… quello con la divisa”
Nicosia: “Si, loro l’hanno fatto [..] Gerlandino e Josef Focoso”
Dimino: “Lui c’era pure!”

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