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Le proiezioni all’estero della mafia agrigentina, la Dia: “Emigrazione criminale”

“Negli ultimi anni poi si evidenzierebbe sempre più una sorta di “emigrazione criminale” della mafia agrigentina"

Pubblicato 2 anni fa

“Negli ultimi anni poi si evidenzierebbe sempre più una sorta di “emigrazione criminale” della mafia agrigentina favorita dalla volontà di alcuni soggetti di trasferire i propri interessi illeciti laddove il fenomeno ma oso risulta ancora occulto.” E’ quanto emerge dalla relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, con riferimento ai primi sei mesi del 2021, sulla Sicilia. “I reati cardine sui quali si impernia l’azione ma osa sono sempre i medesimi.Tradizionalmente le consorterie agrigentine occidentali appaiono proiettate verso i Paesi del nord America e in taluni casi dell’America latina (specie Venezuela e Brasile), mentre quelle del versante orientale verso i Paesi del nord Europa, con particolare riguardo a Germania e Belgio. Emigrazioni criminali prodromiche alla formazione di aggregati delinquenziali “made in Italy” all’estero, che in seguito manterrebbero legami “d’affari” con quelli locali. Diverse poi sono le indagini che hanno appurato l’operatività di soggetti criminali agrigentini in altri contesti territoriali italiani, nell’ambito di organizzazioni indipendenti dalle dinamiche della provincia. Si rammentano le operazioni “Leonessa”, del settembre 2019 nel nord Italia e “Jackpot”, del febbraio 2020 a Roma.”

BELGIO

Il Belgio è da sempre considerato terreno ad elevato rischio di infiltrazione ma osa, soprattutto da parte dei clan calabresi ed in particolare delle cosche ionico-reggine. Questi clan, infatti, nel corso degli anni, hanno esteso i loro traffici in quasi tutti i maggiori centri nevralgici del Paese, infiltrandosi in regioni come quella di Mons Charleroi, situata al con ne con la Francia, e quella di Liegi-Limburg confinante con l’Olanda. Nei territori ove vi è una ingente presenza di cittadini di origine italiana è stata appurata la presenza di soggetti appartenenti a famiglie criminali di tipo ma oso che avrebbero, tra l’altro, anche agevolato la latitanza di alcuni boss.L’elevato numero di soggetti legati alla criminalità organizzata nostrana ha favorito il poten- ziamento della collaborazione con l’Ufficiale di Collegamento distaccato a Roma e con il Bure- au Central des Recherches (BCR) della Polizia Federale del Belga. La fattiva collaborazione ha invogliato il Belgio, n dai primordi, ad aderire alla menzionata “Rete Operativa Antimafia @ON” ottenendo notevoli risultati info-investigativi grazie al co- stante scambio info operativo intrapreso. Rilevanti indagini internazionali di polizia hanno consentito di dimostrare un costante utiliz- zo del porto di Anversa, da parte dei clan ma osi, per l’importazione degli stupefacenti diretti al mercato italiano. In particolare la ‘ndrangheta, servendosi di intermediari internazionali, sfrutta le rotte provenienti dall’intero Sud America per far arrivare in Europa grandi carichi di sostanza stupefacente sfruttando il citato scalo commerciale. Cosa nostra, seppure potendo contare su un numero minore di affiliati rispetto alla ‘ndrangheta, è riuscita a realizzare alcune redditizie attività criminali utilizzando strategie già impiegate con profitto in Italia.

CANADA

Nel semestre in riferimento sono proseguiti gli incontri con i rappresentanti del Royal Canadian Mounted Police (R.C.M.P.) relative alle attività di noti esponenti della ‘ndrangheta e di cosa nostra stanziati in Canada che risulterebbero in collegamento con l’Italia. In particolare Cosa nostra opererebbe prevalentemente nelle zone di Montreal, mentre la ‘ndrangheta a Toronto e Thunder Bay. Entrambe le organizzazioni sarebbero attive nel traffico di stupefacenti, nelle estorsioni, nell’usura, nel gioco d’azzardo, nel riciclaggio dei proventi illeciti e nell’infiltrazione nel settore degli appalti pubblici. Queste si sarebbero, nel tempo, profondamente radicate, assumendo posizioni di rilevo nella gestione degli affari criminali. Con la sentenza emessa nel febbraio 2019 della Corte Superiore di Giustizia dell’Ontario nei confronti di un sodale degli Ursino, per la prima volta è stata riconosciuta la struttura gerarchico-mafiosa della ‘ndrangheta calabrese in Canada, con tutte le caratteristiche tipiche. È stato, inoltre, messo in risalto il ruolo leader della ‘ndrangheta nel traffico di stupefacenti ed i suoi legami con i maggiori produttori di droga ed è stata evidenziata la ramificata e diffusa presenza di affiliati in tutto il mondo. L’esistenza in Canada delle ma e italiane si è drammaticamente manifestata anche attraverso la commissione di efferati omicidi, l’ultimo dei quali nel luglio 2020 ai danni di un esponente di spicco di una famiglia della ’ndrangheta ivi trapiantata, fratello di un altro soggetto anch’esso assassinato nel 2017.  In merito la DIA ha in corso uno scambio informativo con il collaterale organismo straniero, atteso che detti episodi appaiono maturati all’interno di un regolamento di conti tra esponenti della criminalità organizzata italiana riconducibile, per le autorità canadesi, al controllo del mercato illegale degli sportsbook on-line. Nel corso degli incontri in parola ed al ne di implementare l’attività investigativa, alle autorità canadesi è stata proposta l’adesione alla Rete Operativa Antimafia – Onnet, progetto che prevede, con gli strumenti di cooperazione già esistenti, di supportare le unità investigative”.

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