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Le scommesse all’ombra della mafia: 65 indagati, sequestri a Favara

Operazione della Dia: 13 arresti, 65 indagati, sequestrata agenzia scommesse a Favara

Pubblicato 3 anni fa

Indagini della Dia di Catania hanno sgominato una rete scommesse abusive online su eventi sportivi su varie piattaforme utilizzando agenzie e punti di raccolta riconducibili a societa’ che operavano in Austria, Bulgaria e Malta. Sono 65 le persone indagate nell’operazione Apate, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia etnea. Tredici sono state arrestate: uno portato in carcere e 12 posti ai domiciliari. In carcere e’ finito Antonio Padovani, ritenuto il grande promotore e organizzatore delle scommesse d’azzardo in Sicilia. L’imprenditore e’ stato arrestato nella sua villa di Sant’Agata Li Battiati all’interno della quale la Dia ha sequestrato oltre diecimila euro in contante. Altri 12 indagati sono finiti ai domiciliari, per una persona e’ stato disposto l’obbligo di dimora. Padovani, oltre a far funzionare il sistema del gioco d’azzardo, foraggiava e accresceva gli interessi dei due clan di Catania, i Santapaola e i Cappello.

La Dia ha eseguito anche il sequestro di 38 agenzie di scommesse nelle province di Catania, Agrigento (sequestrata agenzia di scommesse a Favara dalla Dia guidata dal vicequestore Roberto Cilona), Messina, Siracusa ed Enna e di beni per un valore complessivo di oltre 30 milioni di euro. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione per delinquere, attivita’ abusiva di gioco e scommesse, truffa aggravata ai danni dello Stato ed intestazione fittizia di beni. Al principale indagato ritenuto a capo della rete, che e’ stato condotto in carcere, e’ contestata anche la violazione della sorveglianza speciale.

Padovani è un imprenditore vicino alle famiglie mafiose Santapaola e Cappello con le quali ha intrattenuto nel tempo relazioni che ne hanno favorito lo sviluppo imprenditoriale prima nel settore delle macchinette da gioco e dei videopoker e poi nel gioco a distanza. L’uomo, infatti, ha ricostruito la Dia di Catania, e’ riuscito ad estendere la sua area di influenza installando i propri apparati per giochi elettronici e online nei territori ‘controllati’ da Cosa nostra o da altri gruppi criminali. La rete criminale, accusa la Dda, usufruiva, in via principale, di cinque piattaforme online, quali Asso, Vegas, Vegasbet, Netslot.net – Netslot.eu, Imperium-games.net (cosiddette total black, in quanto sprovviste di qualsiasi autorizzazione dell’Agenzia dei Monopoli) destinate apparentemente al gioco a distanza, ma adibite in realta’ alle scommesse da banco.

Dall’attivita’ investigativa della Dia e’ emerso come il capo dell’organizzazione garantisse il mantenimento di familiari di un esponente di primissimo piano del clan Santapaola, scarcerato di recente. Diverse agenzie sono risultate ad appannaggio di esponenti mafiosi, in quanto gestite direttamente o per il tramite di familiari o soggetti a loro collegati. Sara’ notificato in Spagna il sequestro di un’agenzia di Catania intestata a un italiano trasferitosi in Catalogna alla fine del 2020.

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