Mafia, 43 anni fa l’omicidio di Boris Giuliano
Fu tra i primi a indagare sui legami tra la mafia siciliana e quella americana e a intuire l'importanza di aggredire i patrimoni
Il 21 luglio 1979 veniva ucciso a Palermo Boris Giuliano, colpito alle spalle da 7 colpi di pistola sparati dal mafioso Bagarella. Giuliano, capo della Squadra Mobile di Palermo, fu tra i primi a indagare sui legami tra la mafia siciliana e quella americana e a intuire l’importanza di aggredire i patrimoni per togliere linfa vitale all’organizzazione mafiosa. Fine investigatore ma anche uomo e poliziotto dal cuore grande, ancora oggi d’esempio per chi opera in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata.
Ricordato oggi a Palermo, in via Francesco Paolo Di Blasi, il capo della Squadra mobile Boris Giuliano, ucciso dalla mafia il 21 luglio 1979, 43 anni fa. Insieme alle piu’ alte cariche civili e militari della citta’, erano presenti anche i familiari. Il vicequestore era particolarmente impegnato nelle inchieste sul traffico internazionale di droga. Pochi giorni prima dell’omicidio, aveva scoperto il covo di Leoluca Bagarella, in via Pecori Giraldi.
Esecutore del delitto fu lo stesso Bagarella. Per l’amministrazione comunale, la vice sindaca Carolina Varchi: “Boris Giuliano – ha detto – fu un investigatore acuto che con i suoi metodi innovativi seppe imprimere svolte importanti a indagini che hanno consentito di assestare un duro colpo alla criminalita’ organizzata. Per noi e’ un dovere ricordarlo. Il Comune di Palermo si battera’ per affermare la legalita’ in ogni segmento della pubblica amministrazione”.