Canicattì

Mafia a Canicattì, inchiesta “Xidy”: si decide sulle scarcerazioni

L'operazione ha colpito duramente il mandamento mafioso di Canicattì

Pubblicato 3 anni fa

L’inchiesta antimafia “Xidy”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ed eseguita dai carabinieri del Ros lo scorso febbraio, approda in Cassazione. I difensori degli indagati sottoposti a misura cautelare hanno presentato ricorso per chiederne l’annullamento dopo che gip e Riesame li avevano confermati. L’operazione ha colpito duramente il mandamento mafioso di Canicattì, ritenuto tra i più potenti dell’intera provincia, e disvelato rapporti anche con la Stidda. Nella giornata di mercoledì è atteso il pronunciamento della Cassazione sulle scarcerazioni.

Tra le persone coinvolte nell’inchiesta il superlatitante Matteo Messina Denaro, il boss ergastolano Giuseppe Falsone, l’avvocato Angela Porcello, ritenuta cassiera e consigliera del clan, il compagno Giancarlo Buggea, uomo di fiducia del boss di Campobello di Licata, Lillo Di Caro, potente boss a capo del mandamento di Canicattì.

A vario titolo sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso (cosa nostra e stidda), concorso esterno in associazione mafiosa, favoreggiamento personale, tentata estorsione ed altri reati aggravati poiché commessi al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso.

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