Agrigento

Processo “Xydi”, la lettera-confessione dell’avv. Angela Porcello

I pubblici ministeri ancora scettici

Pubblicato 2 anni fa

Il processo “Xidy” è arrivato ad una fase cruciale con nove rinvii a giudizio e 19 imputati ammessi al rito abbreviato.

Resta in bilico, in attesa di pronunciamenti ulteriori, la posizione di Angela Porcello, avvocato cancellata dall’albo, che da tempo chiede di diventare collaboratore di giustizia senza trovare l’adesione, determinante e necessaria, della Direzione distrettuale antimafia che, nonostante le ammissioni e parziali rivelazioni, non concede ad oggi lo status di pentito all’ex compagna del mafioso Giancarlo Buggea.

Per lei, insieme ad altri 18 imputati, l’udienza preliminare continuerà il prossimo 17 marzo con la requisitoria del Pm e la scontata richiesta di condanna. A processo col rito ordinario, con la prima udienza fissata il 23 marzo vanno in nove: Giuseppe Falsone, boss ergastolano di Campobello di Licata; Antonino Chiazza; Pietro Fazio; Santo Gioacchino Rinallo; Antonio Gallea; Filippo Pitruzzella, ispettore della polizia in pensione; Stefano Saccomando; Calogero Lo Giudice; Calogero Valenti.

Resta in piedi, ed in attesa di definitiva valutazione, la lettera che Angela Porcello ha inviato ai Pm ed al Gip e resta ancora attuale l’impegno dell’avv. Giuseppe Scozzari di convincere i magistrati della bontà delle intenzioni della sua assistita che con tre pagine vergate a mano prova ad aprire una breccia nel muro issato dagli inquirenti palermitani

Una lettera di cui si conosceva l’esistenza e che adesso, nella sua interezza, fornisce ampi spunti per eventuali ulteriori investigazioni anche se la stessa Angela Porcello tiene a precisare che: “Oggi devo ammettere una mia presa di coscienza di una verità reale su ruoli e persone. Motivo per cui non anticipo il contenuto delle dichiarazioni in un memoriale o atto scritto per dare contezza delle stesse e della loro utilità e validità giudiziaria”. Insomma, prima di scrivere intende parlare, come scrive: “Desidero essere sentita e sottoposta, quindi, ad interrogatorio per rendere le suddette dichiarazioni, frutto del compiuto mio, ammetto, processo non semplice e facile collaborativo, tanto nella maturazione, nell’ammissione del proprio ruolo illecito ed operativo, nella consapevolezza di fatti e autori, frutto invero delle vostre domande e dall’isolamento in cui vivo dal 3.5.21 chiedendo, per i manifestati e recenti timori e preoccupazioni, di non rendere conoscibile la presente richiesta alle altre parti processuali”.

Richiesta non andata a buon fine dato che il documento è stato depositato e adesso conosciuto da tutti gli imputati.

L’avvocato Porcello sofferma la sua attenzione accusatoria ed autoaccusatoria dichiarando la sua disponibilità a fare luce su vicende mafiose che portano nel catanese e mai indagate. Ha un pensiero verso il suo ex difensore “al fine di escluderlo da ogni comportamento offensivo o intimidatorio di terzi nei suoi confronti anche per i legami amicali e affettivi che lo legano ai miei familiari”. Poi aggiunge: “Dichiarazioni e confessioni che chiedo di riferire nella massima riservatezza per il vivo timore e per la paura che io manifesto inteso per l’incolumità mia e dei miei familiari e per la loro serenità, soprattutto per gli episodi verificatisi nella struttura carceraria, le ragioni del mio trasferimento…”.

Oggi, l’avv. Porcello dopo un primo periodo di detenzione nel carcere di Latina si trova reclusa in altra struttura penitenziaria.

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