Mafia

“Se sono potente io, siete potenti voi”: l’accordo tra il candidato e la “Svizzera” di Cosa Nostra

Le intercettazioni del candidato al consiglio comunale con il boss

Pubblicato 2 anni fa

“Se sono potente io, siete potenti voi altri”. Un vero e proprio terremoto giudiziario scuote la campagna elettorale alle porte della tornata del prossimo 12 giugno a Palermo. La polizia ha arrestato all’alba il candidato al consiglio comunale di Forza Italia, Pietro Pulizzi, Agostino Sansone – esponente di vertice della famiglia Uditore di Palermo – e Gaetano Manlio Porretto. L’inchiesta – coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Giovanni Antoci e Dario Scaletta, ipotizza il reato di voto di scambio politico-mafioso. Il provvedimento è stato firmato dal gip del tribunale di Palermo Alfredo Montalto.

E’ il 10 maggio 2022 e mancano una manciata di minuti alle sei del pomeriggio. Nell’ufficio di Pietro Polizzi, dipendente dell’Agenzia delle Entrate e candidato al consiglio comunale a Palermo nella lista di Forza Italia, si presentano due soggetti: si tratta di Agostino Sansone, 74 anni, elemento di spicco della famiglia mafiosa dell’Uditore nonché fratello di Gaetano e Giuseppe, e di Gaetano Manlio Porretto, 67 anni, formalmente incensurato. 

La storia dei Sansone è ben nota non soltanto agli inquirenti e alle forze dell’ordine ma a tutti. “Fedelissimi” del capo dei capi Totò Riina (Agostino Sansone risiede ancora nel famoso residence di via Bernini dove fu arrestato Riina nel 93) vengono indicati da alcuni collaboratori di giustizia come la “Svizzera di Cosa Nostra” per rimarcare la loro indipendenza e la capacità di risolvere le cose in maniera del tutto indipendente. Porretto, seppur incensurato, è indiziato di far parte di Cosa Nostra. L’anno scorso le cimici captarono tutto il suo dispiacere nell’apprendere la notizia della collaborazione con la giustizia di Giovanni Ferrante, all’epoca reggente della famiglia mafiosa dell’Acquasanta. 

Durante l’incontro i tre parlano delle imminenti elezioni del 12 giugno e delle concrete speranze di poter raggiungere un buon risultato: “Ce la facciamo” dice Polizzi – mio zio Eusebio ha fatto un sacco di cose all’Ast e sua moglie è la candidata di Miccichè [..] a lei devi votare” (il riferimento è fatto ad Eusebio D’Alì, vicedirettore dell’Azienda Siciliana Trasporti e marito di Adelaide Mazzarino, candidata in tandem insieme a Polizzi). 

Il dialogo tra Polizzi e Sansone prosegue con quello che, secondo la Procura di Palermo, sarebbe la manifestazione nitida dell’accordo: “Hai risolto il problema della tua vita, per questo dico che noialtri ci dobbiamo addattare druoco [..] aiutami che tu lo sai che ti voglio bene e tu lo sai che quello che io posso fare, lo faccio” dice Polizzi. 

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