Licata

Licata, inchiesta “Stipendi spezzati”: cambia il collegio giudicante

Il processo scaturito dall'inchiesta sulla cooperativa sociale Suami Onlus di Licata

Pubblicato 3 anni fa

Il processo scaturito dall’inchiesta “Stipendi Spezzati”, sulle presunte estorsioni avvenute nella cooperativa sociale Suami Onlus di Licata, passa dalla prima alla seconda sezione penale del tribunale di Agrigento. A deciderlo, sciogliendo così la riserva, è stato lo stesso presidente del tribunale che si è pronunciato sull’incompatibilità del giudice Alfonso Malato.

Quest’ultimo, avendo infatti svolto attività nella fase preliminare di indagine quando ricopriva il ruolo di gip, non può far parte del collegio giudicante. Saranno, dunque, i giudici della seconda sezione penale – presieduta da Wilma Angela Mazzara – a prendere le redini del procedimento. Sul banco degli imputati Maria Barba, ex moglie dell’imprenditore Salvatore Lupo, ucciso lo scorso ferragosto in un bar a Favara; Caterina Federico, 38 anni di Licata; Veronica Sutera Sardo, 34 anni di Agrigento.

Secondo la ricostruzione accusatoria avrebbero assunto i dipendenti della cooperativa sociale imponendogli una retribuzione non adeguata, o comunque inferiore, alle prestazioni lavorative obbligandoli in seguito ad aprire conti correnti e consegnare pin e bancomat in modo da consentire l’accredito dell’intera somma e provvedere poi al prelevamento del denaro contante.

L’inchiesta è una costola del blitz “Catene Spezzate” – eseguito nel 2015 –  che lo scorso maggio ha portato al rinvio a giudizio di otto persone per maltrattamenti e sequestro di persona nei confronti di alcuni disabili ospiti della cooperativa.

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