Licata

Licata, morte in cantiere: sei persone davanti al Gup

Per la morte dell’operaio licatese Giovanni Callea, 44 anni, avvenuta nel maggio di due anni fa mentre era impegnato in un cantiere in contrada Piano Bugiades, rimanendo folgorato da una scarica elettrica, sei persone compariranno oggi davanti al Gup del Tribunale di Agrigento per rispondere delle accuse loro mosse in concorso, ossia non avere, per […]

Pubblicato 5 anni fa

Per la morte dell’operaio licatese Giovanni
Callea, 44 anni, avvenuta nel maggio di due anni fa mentre era impegnato in un
cantiere in contrada Piano Bugiades, rimanendo folgorato da una scarica
elettrica, sei persone compariranno oggi davanti al Gup del Tribunale di
Agrigento per rispondere delle accuse loro mosse in concorso, ossia non avere,
per imperizia e negligenza, attuato tutte le procedure per garantire la
sicurezza nel luogo di lavoro.

Si tratta di  Valerio Peritore, 52 anni di Licata;  Angelo Incorvaia, 56 anni di Licata, entrambi
titolari della ditta Omnia srl, committente i lavori in questione; Carmelo
Spiteri, 54 anni di Licata, datore di lavoro della vittima;  Sonia Carità, 38 anni di Licata; Francesco
Urso 40 anni di Licata entrambi della ditta Betomix proprietari del mezzo (una
betonpompa) che ha provocato la folgorazione di Callea;  Enrico Angelo Florio, 43 anni di Licata,
manovratore del mezzo. Le parti offese sono: Concetta Cavaleri moglie della
vittima e i due figli.

Giovanni Callea è morto perché folgorato da una
scarica elettrica mentre manovrava la pompa di una betoniera indirizzando con
le mani il getto di calcestruzzo.

Oggi, a meno di impedimenti dell’ultima ora,
dovrebbe aversi il provvedimento del Gup dopo la richiesta di rinvio a giudizio
promossa dal pubblico ministero Alessandra Vella.

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