Decimo giorno di sciopero dei trentacinque dipendenti delle ditte Sal e Ata di Agrigento che chiedono il saldo delle mensilità arretrate e il pagamento della quattordicesima. Autisti, meccanici e addetti alle pulizie lamentano il ritardo nel pagamento di tre mesi di stipendio e per questo motivo hanno deciso di “incrociare le braccia” e protestare. 

Decisione che ha avuto inevitabili ripercussioni sul servizio (fondamentale) di trasporto di migliaia di studenti pendolari della provincia di Agrigento: dal capoluogo a Porto Empedocle e tra Licata e Palma di Montechiaro i maggiori disagi. Alcuni studenti sono stati in qualche modo “costretti” a rimanere a casa e saltare le lezioni. Domani intanto è stata convocata una riunione dall’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone che incontrerà i dipendenti. Azienda, quella gestita dai fratelli Marco e Giuseppe Licata, che versa in gravi difficoltà economiche. I due gestori hanno incontrato negli scorsi giorni il sindaco di Palma di Montechiaro Stefano Castellino per trovare il più in fretta possibile una soluzione. Primo cittadino di Palma che ha permesso a molti piccoli suoi compaesani di poter ritornare tra i banchi di scuola noleggiando ben sei pullman. Il sindaco, intervistato dall’AdnKronos, ha dichiarato: “Ci costano ben 1.300 euro al giorno ma non potevamo lasciare i ragazzi ancora a casa. Già hanno perso più di una settimana di scuola. Ovviamente la cifra verrà trattenuta all’azienda dei fratelli Licata”.

Disagi che si verificano anche in altre zone dell’agrigentino. Oltre ad essersi fermate le corse che portano agli aeroporti di Palermo e Catania si registrano alcune corse sospese anche a Racalmuto, Grotte e Gela. Negli scorsi giorni il Prefetto di Agrigento Dario Caputo ha incontrato sia i lavoratori in sciopero che l’azienda. Domani è previsto l’incontro con l’assessore regionale all’Infrastruttura mentre giovedì con quello della Famiglia.