Politica

Accesso donne a social freezing, M5s deposita ddl all’Ars

L'obiettivo del ddl è quello di dare alle donne la libertà di scegliere con maggiore serenità quando diventare madri e contrastare il forte calo delle nascite in Sicilia

Pubblicato 6 ore fa

 Dare alle donne la libertà di scegliere con maggiore serenità quando diventare madri e contrastare il forte calo delle nascite che interessa la Sicilia e l’intero Paese: è questo il duplice obiettivo del ddl del M5S appena presentato all’Ars, a firma della deputata Cristina Ciminnisi, che ha lavorato al testo con Martina Ardizzone quando questa era ancora deputata a Sala d’Ercole. La norma mira a favorire l’accesso delle donne al cosiddetto social freezing, ovvero la possibilità di conservare i propri ovociti in giovane età per avere figli in un momento successivo della vita tramite tecniche di procreazione medicalmente assistita. Il ddl del M5S riconosce il diritto di accedere al social freezing alle donne tra i 27 e i 40 anni, residenti in Sicilia da almeno un anno e con un Isee non superiore a 30.000 euro. Queste potranno beneficiare di un contributo economico fino a 3.000 euro ‘una tantum’, a rimborso delle spese effettivamente sostenute per la crioconservazione e per le prestazioni mediche legate alla procedura (sono escluse le spese farmaceutiche). “Siamo ormai abituate – dice Ciminnisi – a un governo di centrodestra che si riempie la bocca di ‘politiche per la famiglia’, ma nella realtà lascia le donne sole a fare conti impossibili tra carriera e maternità. Con questo disegno di legge introduciamo, invece, una misura concreta e innovativa, ispirata anche a esperienze già avviate in altre regioni italiane, come la Puglia, che ha previsto un sostegno economico alla crioconservazione degli ovociti per motivi sociali”. “Essere donna oggi – sostiene Martina Ardizzone – significa dover affrontare ostacoli sociali, economici e culturali che condizionano profondamente ogni scelta di vita e, inevitabilmente, anche quella di diventare madre. Una scelta che viene sempre più rimandata, in attesa di condizioni di vita più stabili e sicure”.

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