Politica

Corruzione, Schifani: “Anche in caso di processo Galvagno non dovrebbe dimettersi” 

Alla domanda se lo stesso vale anche per l'assessora Elvira Amata, anche lei indagata per corruzione, Schifani dice: "Assolutamente sì"

Pubblicato 2 ore fa

Tra il Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e il Presidente della Regione siciliana Renato Schifani i rapporti sono “ottimi e di grande stima. Se non ci fosse stato anche lui la recente manovra non avrebbe visto la luce”. Così il governatore siciliano a La Sicilia. Lo stesso ribadisce che “in caso di rinvio a giudizio di Galvagno”, indagato per corruzione e peculato “non dovrebbe dimettersi dal suo incarico, valendo il principio della presunzione di non colpevolezza sino a sentenza definitiva. Poi ogni decisione dipende da valutazioni del partito, oltre che da scelte personali”.

Alla domanda se lo stesso vale anche per l’assessora Elvira Amata, anche lei indagata per corruzione, Schifani dice: “Assolutamente sì, almeno finché non ci sia una sentenza di primo grado che acclari responsabilità per reati compiuti nell’esercizio delle funzioni di assessore. Io, per cultura, resto sempre garantista”. “Dalle intercettazioni emergono trame di chi stava lavorando affinché Galvagno prendesse il suo posto nel 2027. Non s’è sentito tradito?”, chiede Mario Barresi, e Schifani replica: “Da quello che ho letto sui giornali mi sembra più che altro che ci fossero dei fan che si muovevano. Non ho riscontrato una frase né un atteggiamento in cui trasparisca una condivisione di Galvagno su un patto operativo per la mia successione. Conosco bene la posizione di Gaetano: proseguire l’esperienza da presidente dell’Ars anche nella prossima legislatura. E io glielo auguro di vero cuore”.

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