Ex premier Conte all’attacco di Cuffaro, Di Mauro, Galvagno, Sammartino e Miccichè
Dura replica dei coordinatori regionali dei tre partiti di centrodestra di rilievo nazionale in Sicilia: Luca Sbardella per Fratelli d’Italia, Marcello Caruso per Forza Italia e Nino Germanà per la Lega.
“Oltre all’ultimo scandalo di Cuffaro, che evidentemente, a dispetto della riabilitazione, non si è riabilitato per davvero, vi è poi il caso dell’ex assessore all’Energia, Roberto Di Mauro, indagato ad Agrigento per associazione a delinquere, poi Gianfranco Miccichè per peculato, Giuseppe Castiglione sospeso dall’Ars dopo l’arresto a Catania per voto di scambio politico mafioso. C’è anche la Lega, con Luca Sammartino interdetto ai pubblici uffici perché indagato per corruzione a Catania, poi Salvo Geraci, eletto con De Luca, e rinviato a giudizio a Termini Imerese per tentata concussione e abuso d’ufficio”.
Lo ha detto presidente del M5S Giuseppe Conte parlando nel corso del sit-in contro il governo regionale di centrodestra organizzato a Palermo.
“Poi c’è Fratelli d’Italia, vogliamo tacerlo? Gaetano Galvagno accusato a Palermo per corruzione, peculato, falso e truffa e poi l’assessore Elvira Amata, per la quale adesso c’è stato il rinvio a giudizio per corruzione. Tre giorni fa Paternò, cittadina nota anche per lo stesso Galvagno e La Russa, è stata sciolta per mafia. Cosa aspettiamo noi? Cosa sono dei casi isolati ed estemporanei? Noi possiamo accettare tutto questo? La domanda è: Giorgia Meloni che cosa dice su questo? Non ha nulla da dire? La corruzione uccide la buona politica. Quando si completeranno questi scandali vedremo che questa è stata una mangiatoia per i soliti comitati d’affari”, conclude Conte.
“Giuseppe Conte nella passeggiata mattutina alla Cala di Palermo si è voluto attardare anche su di me, parlando di un processo nel quale mi sto difendendo, ma additandomi di un reato che non esiste nel codice penale. Riguardo all’altro capo di imputazione per cui si sta procedendo, nella mia qualità di sindaco, ben prima di diventare deputato regionale, sono fiducioso che la verità verrà a galla, ed anzi già nelle udienze fin qui svolte sta affiorando la realtà dei fatti, e sarà bello poi riferirlo anche al presidente Cinquestelle. Conte però stia un po’ accorto, perché da avvocato del popolo, ad avvocato dei miei stivali è un attimo”.
Lo afferma Salvo Geraci, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana, replicando a Giuseppe Conte per le frasi pronunciate oggi a Palermo.
“Ormai l’opposizione non perde occasione per sbandierare slogan vuoti e fare passerelle, spesso conditi da insulti e improperi. Zero idee, zero proposte, zero contenuti. L’ennesimo esempio lo abbiamo visto oggi con la passerella di Giuseppe Conte in Sicilia: dichiarazioni preconfezionate, buone solo per i titoli, ma totalmente scollegate dalla realtà dei fatti. I numeri – quelli veri, non le chiacchiere – raccontano altro: grazie all’azione del governo regionale guidato dal presidente Schifani, la Sicilia cresce e traina la ripresa nazionale. Una fotografia certificata da Bankitalia, Istat, Svimez, Unioncamere, Cgia di Mestre, e rafforzata dal recupero di credibilità finanziaria riconosciuto dalle principali agenzie internazionali di rating. Conte stia sereno: in Sicilia non si ripeterà quanto successo nel 2018.
I siciliani hanno visto Conte all’opera da premier e hanno toccato con mano gli effetti disastrosi del reddito di cittadinanza, che ha prodotto stagnazione economica, disincentivato la ricerca di lavoro tra i giovani e alimentato il lavoro nero.Nel 2027, quando si voterà per le Regionali e per le Politiche, i siciliani premieranno il buon governo del centrodestra e relegheranno alla solita sconfitta Conte e le sigle del cosiddetto ‘campo largo’. Noi continuiamo a lavorare; loro continuino pure con gli slogan”.
Lo dichiarano i coordinatori regionali dei tre partiti di centrodestra di rilievo nazionale in Sicilia: Luca Sbardella per Fratelli d’Italia, Marcello Caruso per Forza Italia e Nino Germanà per la Lega.




