Agrigento

Intervista al candidato Miccichè: “Al ballottaggio senza compromessi e insieme per Agrigento”

Cominciamo oggi la serie di interviste dei candidati a sindaco di Agrigento. Grandangolo mette a disposizione dei candidati a sindaco lo spazio necessario per ragionare di politica e come governare la città in vista delle elezioni del prossimo ottobre che hanno già infiammato la campagna elettorale.Tutti i candidati avranno adeguato spazio singolarmente sollecitati dalla penna […]

Pubblicato 4 anni fa

Cominciamo oggi la serie di interviste dei candidati a sindaco di Agrigento. Grandangolo mette a disposizione dei candidati a sindaco lo spazio necessario per ragionare di politica e come governare la città in vista delle elezioni del prossimo ottobre che hanno già infiammato la campagna elettorale.Tutti i candidati avranno adeguato spazio singolarmente sollecitati dalla penna affilata del nostro direttore, Diego Romeo. Cominciamo dunque con i primi due candidati: Marcella Carlisi (troverete entrambe le interviste nella sezione Apertura del nostro sito) del Movimento 5 stelle e Francesco Miccichè a capo di una coalizione fatta prevalentemente da liste civiche gravitanti nell’area di centro destra. Poi, settimanalmente, con ricaduta nel sito www.grandangoloagrigento.it, pubblicheremo le interviste degli altri candidati: Daniela Catalano, Lillo Firetto, Marco Zambuto e Angela Galvano. Nell’ultimo spazio utile prima del blocco delle attività elettorali pubblicheremo un’intervistona collettiva con le dichiarazioni di voto.

L’INTERVISTA A FRANCO MICCICHE’.

E’ più difficile amare questa città o è più difficile  esserne amati? Glielo chiedo perché queste elezioni comunali, molto più di prima, si stanno svolgendo all’insegna della “mozione degli affetti”.

Tutte e due difficili, secondo me, anche se amare una città mi viene più facile perché da agrigentino vorrei che le cose migliorassero. Non penso, però , che i miglioramenti che io voglio siano impossibili. Io chiedo e voglio la normalità, voglio che Agrigento possa essere considerata una città per quella che è. Abbiamo le bellezze naturali, abbiamo la possibilità di incrementare il turismo, abbiamo il Museo archeologico tra i primi d’Europa, centro storico, Abbiamo Parco archeologico, la cattedrale, il mare, la Scala dei turchi, tutte le carte in regole per una città a vocazione turistica. Turismo e commercio, un vero binomio”.

Peccato che ce ne siamo accorti  con un certo ritardo di queste bellezze. Non le pare?

“Da cittadino agrigentino le ho sempre viste e la classe dirigente non so perché non se ne sia accorta. Da sempre ho fatto il medico e il cittadino adesso scendo in campo e spero di assolvere a questo compito qualora sia eletto. E porto un esempio. Se dovessi curare un paziente affetto da tubercolosi dovrei somministrarli tre tipi di antibiotici per farlo guarire nel giro di sei-otto mesi. Se gliene do uno o due il paziente morirà. Perché faccio questo esempio? Perché mi porta a fare una seconda domanda, perché devo fare il sindaco a metà? Devo somministrare tutti gli antibiotici. Mi chiedo perché dobbiamo avere una città con la raccolta dei rifiuti incompleta, perché abbiamo una via Atenea che dovrebbe essere il cuore commerciale e turistico di Agrigento, quasi deserta? Ci sono tante cose che non vanno e per questo voglio scendere in campo, voglio cercare di curare Agrigento e se riuscirà a farlo lo farò senza compromessi politici. Scusate se insisto ma l’ho sempre detto, non tollero alleanze politiche per scambi di assessori, voglio che coloro i quali si aggregano a me, parlino di programmi, di progetti, di un miglioramento per Agrigento”.

Questo frangente del coronavirus ha cambiate a tutti le carte in tavola, i sindaci sono stati chiamati ad affrontare emergenze e prendere decisioni inusitate,  Cosa chiedere o anche rimproverare a  Regione e Governo centrale per aiutare questa normalità che lei giustamente richiede?

“Sull’operato dei sindaci non posso dire nulla anche se ritengo che abbiano operato secondo le vigenti normative. Per quanto riguarda Regione e governo romano abbiamo la grande piaga dei migranti. Come medico a Porto Empedocle sono in prima linea ad accoglierli e capite il disagio di affrontare queste situazioni. Sono lo spauracchio degli italiani  perché soprattutto possono diventare focolaio di infezioni”.

Data la crisi che saremo costretti ad affrontare non ritiene che ci sia bisogno di un assessorato al lavoro e al turismo? La sua “rivale in amore per Agrigento”, la presidente del Consiglio comunale Daniela Catalano, ha proposto addirittura un assessorato per i bambini.

“Sono convinto che la cosa principale sia l’assessorato al turismo-lavoro-commercio in unica sede e che possano comunicare fra di loro perché come dicevo, turismo e commercio devono essere il fulcro dell’economia agrigentina. Purtroppo non abbiamo altre risorse, non abbiamo industrie all’infuori dell’industria-territorio che potrebbe superare qualsiasi altra industria”.

Come accade da anni,  ci sarà l’appoggio , più o meno sotterraneo, delle numerose frangie di un Pd che farà da stampella a diversi candidati. E’ quasi notorio che lei avrà i voti  del piddino Catanzaro, saccense e  giovane saccente di riformate ideologie, Firetto quelli del suo assessore attuale Giugiù Riolo, Zambuto non verrà dimenticato dai tanti “comunisti” da lui valorizzati. Solo Fratelli d’Italia teme i “comunisti” anche se poi in un eventuale ballottaggio Lillo Pisano sarà costretto a turarsi il naso e votare qualcuno di voi “sporcato” di comunismo. Tutto sommato mi sembra una gran fortuna trattare con i comunisti dissestati. Lei che ne pensa?

“Non ho alcun problema a trattare con i “comunisti”, ben venga il dialogo e ben vengano tutte le forze politiche ad ascoltarmi e appoggiarmi. In tempi non sospetti in una intervista io auspicai per queste elezioni una svolta epocale e che le forze politiche mettano da parte interessi ideologici e guardino le sorti di una città che in tutti questi anni non dico che è stata abbandonata ma quasi. Abbiamo tante cose da fare tutti insieme,  e se un progetto viene sponsorizzato da una , chiamiamola fazione politica, e mostra di essere utile per la città , ben venga accolto. Agrigento deve assolutamente migliorare e crescere”.

Un elemento di cui lei è particolarmente orgoglioso nel suo programma?

“C’è di tutto,  di ambiente, di ecologia, di decoro urbano, di università, di mobilità urbana, sicurezza e legalità, trasparenza degli uffici. Affronterò le problematiche dei servizi cimiteriali e poi altra cosa che mi sta a cuore, la ricognizione delle case popolari. Gente che da anni attende una casa e che vuol sapere in che graduatoria si trova”.

Non solo per le zone del sud  c’è molta apprensione degli sbalzi climatici con temperature che da noi hanno superato i limiti producendo danni diretti e collaterali , per la salute umana e agricoli con la temuta desertificazione. E’ stata lanciata da Cappato una campagna nazionale di attenzione,  I sindaci cosa proporrebbero?

“Non è cosa che potremmo gestire noi direttamente, possiamo utilizzare i mezzi che ci sono stati dati. C’è una istituzione importante, la Protezione civile, che è una fonte di risorse, di progetti e i programmi. Una sinergia con questi enti  ci aiuterebbe a portare avanti che possa sicuramente dare più lustro a questa città ed evitare i disastri provocati da aumento della temperatura e la conseguente desertificazione. Poi evidentemente collegarsi col ministero dell’agricoltura per salvare le nostre terre a rischio e consentire intraprese imprenditoriali in buona sicurezza. Penso alle aziende vinicole  e basta secondo me alzarsi le maniche, dialogare con tutti senza quei dissapori politici che sono stati dannosi per la politica in genere e per quella del sud in particolare”.

Un probabile ballottaggio farà da cartina di tornasole a questa richiesta solidarietà politica e soprattutto alla mozione degli affetti di cui parlavamo all’inizio. Vuol fare qualche previsione?

“Mi auguro, come dice lei, di arrivare al ballottaggio, ripeto che non voglio fare apparentamenti di interesse. Il traguardo principale deve essere il bene di Agrigento, che ben vengano quelli che mi vorranno appoggiare ma senza né promesse, né compromessi, devono soltanto portare progetti per Agrigento, più ce ne saranno meglio sarà. Insieme creeremo qualcosa di buono”.

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