Palma di Montechiaro

Attivista intimidito a Palma di Montechiaro: “Denuncio per non legittimare”

L'episodio, contrariamente a quanto fatto sapere in un primo momento, e' stato raccontato alla squadra mobile

Pubblicato 2 mesi fa

“Ero incerto se denunciare quanto acaduto perche’ credo che quel ragazzo venga da un contesto particolare, ma era doveroso procedere perche’ altrimenti si avrebbe una legittimazione di questi comportamenti”: Giuseppe Trovato, l’attivista del Pd insultato durante un’assemblea di ScuolaZoo all’istituto “Odierna” di Palma di Montechiaro per avere nominato due boss – uno in particolare – come esempio negativo per la societa’, ha deciso di denunciare quanto accaduto. L’episodio, contrariamente a quanto fatto sapere in un primo momento, e’ stato raccontato alla squadra mobile della questura di Catania.

“Mentre parlavo – ha spiegato Trovato in un video pubblicato sui social – mi accorgo che un gruppo di ragazzi si sposta e si sono messi di fronte a me. Quando finisce l’assemblea, saluto e ringrazio i ragazzi di Scuola Zoo e me ne vado. A un certo punto vengo chiamato e fermato dal figlio o un parente di Nicola Ribisi, invitandomi con una lunga serie di insulti a lasciare la citta’”. “Per un paio di giorni, poi – spiega all’AGI – sono stato ‘seguito’ dai parenti su Instagram”.

L’autore dell’aggressione verbale, di cui Trovato chiede adesso che venga formalmente identificato e perseguito, secondo quanto riferito dal vice preside dell’istituto allo stesso attivista, sarebbe il figlio del boss. Nicola Ribisi, nel 2009, fu al centro di un altro caso mediatico perche’ l’allora patron dell’Akragas calcio gli dedico’ la vittoria della squadra, in seguito al suo primo arresto, scatenando una bufera che gli costo’ il Daspo e una squalifica. Ribisi appartiene a una storica famiglia di mafia. Lo zio Pietro, suicida in carcere 10 anni fa, fu condannato per l’omicidio del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano. “Sto vivendo – dice ancora all’AGI Trovato – fasi di serenita’ alternate fasi di stress e di riflessione: ho denunciato perche’ non si possono legittimare altri a continuare in questi comportamenti, sebbene quel ragazzo non abbia scelto lui di nascere in un contesto complicato”.

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