Naro

Bruciate le terre confiscate alla mafia: presidio di solidarietà in contrada Gibbesi

Il cartello sociale, le associazioni, i sindaci della provincia tutti insieme per dire no alla mafia

Pubblicato 2 anni fa

Due roghi a distanza di pochi giorni hanno danneggiato le coltivazioni di un terreno confiscato alla mafia, gestito dalla Cooperativa “Le terre di Rosario Livatino”.

Oggi il Cartello sociale,formato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e Curia, la lega della cooperative siciliane, i sindaci della provincia di Agrigento con in testa Mariagrazia Brandara sindaco di Naro, sono scesi in contrada Gibbesi per lanciare tutti insieme un messaggio chiaro a chi pensa che la violenza possa prevaricare sulla sana società civile.

“Siamo soddisfatti della presenza di tutti oggi e queste ci rende orgogliosi, dice il presidente della cooperativa Giovanni Lo Iacono. Siamo fiduciosi, lo Stato ‘è e lavora, noi come cooperativa sociale svolgiamo il nostro compito, dando la possibilità ai soggetti svantaggiati di lavorare, il nostro rammarico è quello di non portare garantire a termine quello che facciamo”.

Vicinanza a chi da anni, con caparbietà e spirito di sacrificio, lavora per rendere produttivi dei beni confiscati alla mafia”, dichiara il sindaco di Naro Brandara. Ci stiamo facendo promotori insieme a tutti gli altri sindaci della provincia di promuovere un documento unitario che chieda una modifica delle misure oggi previste a sostegno delle aziende che gestiscono beni confiscati, garantendo ad esempio il pagamento delle spese per le polizze assicurative ad esempio e raccolto. Allo stesso modo chiederemo che siano messi a disposizione dei comuni auto, trattori e altri mezzi che possano essere spesi a beneficio delle comunità amministrate”.

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