Mafia

Gallodoro: mafia, estorsioni e droga: 4 condanne e 1 assoluzione

Concluso il primo grado di giudizio (rito ordinario) sulla mafia di Mussomeli e un traffico di droga tra Agrigento e Caltanissetta

Pubblicato 3 anni fa

La prima sezione penale del tribunale di Caltanissetta, presieduta dal giudice Francesco D’Arrigo, ha disposto quattro condanne e un’assoluzione nel processo (rito ordinario) scaturito dalla maxi inchiesta Gallodoro. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguite dai carabinieri del Ros, si sono focalizzate sulla famiglia mafiosa di Mussomeli e su una presunta associazione (esclusa poi in seguito) dedita al traffico di droga tra le province di Agrigento e Caltanissetta. 

Il principale imputato di questo stralcio processuale è Lillo Modica, ritenuto dagli inquirenti il capomafia di Campofranco anche sulla base delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Maurizio Di Gati, Ciro Vara e Maurizio Currabba. L’ottantenne, difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Walter Tesauro, è stato condannato a 6 anni. I giudici hanno accolto la tesi della difesa assolvendo l’imputato dalle principali contestazioni: capo e promotore dell’organizzazione (riconosciuto mero partecipe), banda armata e d’impiego di proventi illeciti. L’accusa chiedeva nei suoi confronti una condanna a 18 anni di reclusione. L’uomo, ristretto da quattro anni ai domiciliari, è stato scarcerato.

Sul banco degli imputati anche due agrigentini, accusati di violazione della norma in materia di stupefacenti. Il racalmutese Salvatore Puma è stato condannato a 6 anni di reclusione e 26 mila euro di multa. Assoluzione per non aver commesso il fatto, invece, per Carmelo Conti, originario di Casteltermini. Il tribunale ha disposto poi la condanna nei confronti di Salvuccio Favata a 8 anni e 2 mesi di reclusione (30.500 euro di multa) e Giuseppe Gioacchino Di Carlo a 6 anni e 6 mesi e 26.500 euro di multa. 

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