Cultura

Grotte, il premio Racalmare assegnato allo scrittore Andrea Vitali

Il premio 2022 è andato ad Andrea Vitali con “Sono mancato all’affetto dei miei cari”

Pubblicato 2 anni fa

Si è svolto a Grotte, in piazza Umberto I, la cerimonia di premiazione della trentaduesima edizione del Premio Letterario “Racalmare Leonardo Sciascia”, organizzato e patrocinato dal Comune di Grotte.

Il premio 2022 è andato ad Andrea Vitali con “Sono mancato all’affetto dei miei cari”, una commedia amara che, con garbo, prende in giro un modello maschile ormai sempre piú raro, o almeno si spera; A premiare  l’autore il sindaco Alfonso Provvidenza affiancato dal presidente del premio Salvatore Ferlita.  Al secondo posto Antonio Manzini con “Le ossa parlano” e al terzo posto Ugo Cornia con “La vita in ordine alfabetico”. 

Nel corso della serata, prima della proclamazione del vincitore, i tre autori finalisti hanno conversato con la giornalista Elvira Terranova, delle loro opere; alcuni brani sono stati letti dall’attrice Simona Malato. 

Il Premio speciale è andato a Gaspare Agnello con l’opera “La terrazza della Noce”, all’interno del quale racconta il grande scrittore agrigentino da un punto di vista personalissimo, ancorché privilegiato. Su quella terrazza – quella della grande casa in campagna di Sciascia – Agnello ha trascorso molti pomeriggi d’estate, condividendo con lui momenti d’intimità, intense discussioni letterarie e politiche, e il privilegio di sedergli accanto.Lo scrittore Agnello è stato tra i fondatori del Premio letterario Racalmare Città di Grotte di cui è stato componente della giuria sin dalla prima edizione svoltasi nel 1982 sotto la presidenza di Leonardo Sciascia, e questa sera ha consegnato al sindaco Provvidenza una valigia piena di documenti, foto, locandine che raccontano il premio e che andranno ad arricchire una delle stanze del museo che a fine anno verrà inaugurato a Grotte. 

Altro premio speciale a Piero Melati per “Paolo Borsellino. Per amore della verità”, che non ha ritirato  il premio per solidarietà con Giovanni Paparcuri (cui è dedicato, nel volume in questione, un intero capitolo).

“Non ritiro il premio – ha spiegato Melati in una lettera  – per solidarietà piena e convinta a Giovanni Paparcuri, uno dei protagonisti principali del libro che qui avete insignito. Si tratta di un piccolo gesto, ma che faccio lucidamente, dopo tormentata riflessione e pur se gravato dal peso di farvi una scortesia. Ma lo sento come un obbligo e un dovere. A futura memoria, se la memoria avrà ancora un futuro”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *