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Lampedusa, peschereccio maltese sorpreso a pescare nelle acque italiane: scatta il sequestro e la denuncia

Le violazioni riscontrate sono sanzionate nell’ordinamento italiano con l’arresto da due mesi a due anni o con ammenda da 2.000,00 a 12.000,00 euro.

Pubblicato 3 anni fa

A Lampedusa la motovedetta CP271 della Guardia Costiera ha intercettato un peschereccio di bandiera maltese con equipaggio egiziano, intento ad effettuare attività di pesca all’interno delle acque territoriali italiane. Accertata l’assenza di eventuali autorizzazioni che legittimassero l’attività del motopesca, la motovedetta ha scortato l’unità in porto per i successivi controlli di rito. Ad esito di un’accurata verifica a bordo, gli Ispettori pesca in forza alla Settima Squadriglia Guardia Costiera di Lampedusa constatavano la presenza, a bordo del motopesca, degli attrezzi da pesca utilizzati (palangari fissi) e del pescato illegittimamente prelevato all’interno delle acque italiane.
L’attività operativa portava pertanto al deferimento del Comandante del peschereccio alla competente Autorità Giudiziaria e al sequestro, ai fini della confisca, degli attrezzi utilizzati e dei relativi proventi, quantificati in 213 kg di prodotto ittico di varia tipologia. Le violazioni riscontrate sono sanzionate nell’ordinamento italiano con l’arresto da due mesi a due anni o con ammenda da 2.000,00 a 12.000,00 euro.
L’operazione si inserisce nell’ambito delle costanti attività di controllo e di contrasto alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, che la Guardia Costiera di Lampedusa esegue a tutela del patrimonio biologico dell’arcipelago pelagico e degli interessi nazionali.

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