Lampedusa

Migranti, Martello scrive a Conte: “il Governo di fronte a questa emergenza non può tacere”

“Presidente Conte, quanti migranti devono ancora essere ammassati nel Centro di accoglienza per potere avviare i trasferimenti da Lampedusa? Quante barche di migranti devono ancora essere depositate al Molo Favaloro prima che inizino le procedure di demolizione?Quanto pensa ancora possa durare la pazienza dei lampedusani? A dirlo è il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, in […]

Pubblicato 4 anni fa

Presidente Conte, quanti migranti devono ancora essere ammassati nel Centro di accoglienza per potere avviare i trasferimenti da Lampedusa? Quante barche di migranti devono ancora essere depositate al Molo Favaloro prima che inizino le procedure di demolizione?Quanto pensa ancora possa durare la pazienza dei lampedusani?
A dirlo è il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, in una lettera aperta indirizzata al premier Giuseppe Conte.  Sulla più grande delle Pelagie gli sbarchi si susseguono ininterrottamente e l’hotspot di contrada Imbriacola, in cui a fronte di una capienza massima di 192 posti sono stipati oltre mille migranti è ormai al collasso. 

Presidente Conte, continua Martello, forse non è chiaro: in queste condizioni il Suo governo non è in grado di garantire le norme di sicurezza, non solo sanitarie, sull’isola. Quindi, basta con provvedimenti tampone, basta con questo silenzio assordante: Lei ed il Suo governo non potete tacere di fronte a ciò che sta accadendo a Lampedusa! Non è più accettabile che la nostra isola sia abbandonata a se stessa e che il peso dell’accoglienza sia scaricato tutto sulle nostre spalle: noi siamo i primi a voler garantire il rispetto dei diritti umani, ma non è più accettabile che per questo Lampedusa sia lasciata in balia delle più feroci speculazioni politiche. Un presidente del Consiglio ha il dovere di rispettare tutti gli italiani compresa Lampedusa, conclude nella lettera il primo cittadino delle Pelagie, che ha la sola colpa di trovarsi nel centro del Mediterraneo, al 35° parallelo.”

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