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Omicidio marmista di Cattolica Eraclea, depongono due Carabinieri

Breve udienza, ieri, presso il Tribunale di Agrigento, del processo che vede alla sbarra, imputato di omicidio, Gaetano Sciortino, accusato dell’omicidio di Giuseppe Miceli, 67 anni, trovato morto nel suo laboratorio di Cattolica Eraclea, paese di origine dei protagonisti della vicenda, il 7 dicembre del 2015. Ieri sono stati sentiti due carabiniieri in qualità di […]

Pubblicato 5 anni fa

Breve udienza, ieri, presso il Tribunale di Agrigento, del processo che vede alla sbarra, imputato di omicidio, Gaetano Sciortino, accusato dell’omicidio di Giuseppe Miceli, 67 anni, trovato morto nel suo laboratorio di Cattolica Eraclea, paese di origine dei protagonisti della vicenda, il 7 dicembre del 2015.

Ieri sono stati sentiti due carabiniieri in qualità di testi. I due hanno confermato quanto detto in una udienza precedente dal loro comandante di Stazione, il maresciallo dei Carabinieri, Pompeo Chirico, che aveva raccontato alcune fasi investigative.

“Sciortino ha seguito Miceli tutto il giorno in maniera ossessiva – aveva raccontato il maresciallo -, passando e ripassando con l’auto anche davanti al suo laboraratorio. Dopo 6 mesi, visionando le immagini di videosorveglianza ci siamo accordi della presenza di un uomo con una valigia e in atteggiamento sospetto nel giorno che precede l’omicidio. Abbiamo seguito il percorso della Fiat Punto e identificato la targa. E’ quella di Sciortino che in alcuni fotogrammi è visibile in volto”.

“Sciortino dopo l’omicidio iniziò a usare il cellulare in maniera quasi ossessiva”, ha detto il carabinieri. Le telefonate non sono state intercettate e di queste non si conosce il contenuto. Prossima udienza il 19 settembre.

Secondo quanto sarebbe stato ricostruito dagli inquirenti Sciortino avrebbe ucciso con un colpo alla base del cranio su cui fu trovata una frattura scomposta, forse al termine di una colluttazione.

Mai accertato il movente.Prossima udienza il 22 ottobre.

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