Messina

Ponte sullo Stretto, le associazioni ambientaliste: “il progetto non sta in piedi”

Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf bocciano progetto e inviano alla Corte dei Conti una lunga memoria per contestare tutta la procedura

Pubblicato 54 minuti fa

Le associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf hanno presentato alla Corte dei Conti una cospicua memoria sulla delibera Cipess relativa alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Le associazioni ritengono che “vi siano ancora, nonostante i proclami del governo, gravi carenze nel progetto e reiterate violazioni alle normative e si augurano che la Corte dei Conti possa esaminare la memoria e trarne le opportune conseguenze”. “La Corte dei Conti – spiegano in una nota – è infatti ora chiamata ad un controllo preventivo di legittimità prima che la delibera sia pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, diventando così efficace a tutti gli effetti; in questa procedura la Corte non tiene in considerazione solo gli aspetti economici e finanziari della delibera sottoposta al controllo preventivo, ma anche i termini del corretto rispetto normativo su cui questa si fonda”. Per questa ragione, le associazioni hanno ritenuto di esporre alla Corte anche “una serie di aspetti giuridici complessi, sia rispetto la normativa comunitaria che quella nazionale, con particolare riguardo a quella speciale voluta dal governo, ed approvata dal Parlamento, per sbloccare questo specifica soluzione di attraversamento dello Stretto di Messina tramite un ponte a campata unica. La delibera Cipess è infatti stata assunta nonostante il permanere di gravi elementi di indeterminazione derivanti dal mancato completamento di test di tenuta essenziali al progetto, oltre che da fondamentali approfondimenti sismici necessari”.

Sulla normativa speciale per il Ponte sono state invece sollevate “problematiche di costituzionalità, peraltro già inserite nei ricorsi al Tar presentati dalle associazioni avverso i pareri della Commissione Via Vas. I pareri della Commissione Via Vas, che hanno costituito il presupposto della delibera Cipess, presentano infatti vizi istruttori in relazione sia alla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via), sia alla procedura di Valutazione di incidenza (Vinca), in violazione delle direttive comunitarie in materia ambientale, oltre che in relazione al Trattato dell’Unione per quel che riguarda la mancata applicazione del principio di precauzione”.

Tra le questioni giuridiche è stata segnalata anche quella “dell’assegnazione dell’opera senza bando di gara internazionale grazie un’interpretazione normativa che per altro è stata messa in dubbio anche dall’Anac”. Nella memoria inviata alla Corte dei Conti molta attenzione è stata dedicata, infine, “ai temi del rapporto costi benefici e a quello della certezza del costo dell’opera, che potrebbe lievitare e di molto incidendo ulteriormente in modo negativo sul bilancio dello Stato”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

banner omnia congress