Streaming illegale, blitz contro pirateria audiovisiva che serviva 22 milioni di spettatori
Eseguita dalla polizia di Stato il piu' vasto blitz contro la pirateria audiovisiva condotta in Italia e in Europa
Su disposizione della Procura distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato – con la compartecipazione degli organi giudiziari e di Polizia di molti paesi europei ed il coordinamento di Eurojust ed Europol – ha eseguito provvedimenti di perquisizione e sequestro su obbiettivi e soggetti presenti in quasi tutta Europa. Si tratta della più vasta operazione contro la pirateria audiovisiva mai condotta in ambito italiano ed internazionale.
Oltre 270 operatori della Polizia Postale, con la collaborazione delle forze di polizia straniere, hanno effettuato 89 perquisizioni in quindici regioni italiane, 14 perquisizioni nel Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania, Croazia e Cina, nei confronti di 102 persone. La polizia croata ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di undici indagati. Queste le città italiane in cui sono state eseguite le perquisizioni: Catania, Napoli, Bari, Palermo, Messina, Siracusa, Agrigento, Lecce, Taranto, Foggia, Brindisi, Frosinone, Roma, Latina, Cosenza, Salerno, Avellino, Caserta, Matera, Mantova, Milano, Monza-Brianza, Brescia, Torino, Alessandria, Firenze, Massa Carrara, Siena, Livorno, Pisa, Lucca, Reggio Emilia, Ferrara, Bologna, Rimini, Sud-Sardegna, Treviso, Genova, Chieti, Perugia, Macerata.Si segnala, poi, il dato che, nel medesimo contesto investigativo generato dagli elementi investigativi forniti dalla Procura della Repubblica di Catania e dalla Polizia Postale italiana e su impulso di questa AG si sono sviluppati plurimi tavoli di lavoro internazionale che, ad esempio, hanno consentito alla polizia croata di eseguire 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti indagati.
In sostanza, ferma restando la presunzione d’innocenza degli indagati valevole ora e fino a condanna definitiva, è stata smantellata una complessa, estesa e capillare infrastruttura informatica che serviva illegalmente oltre 22 milioni di utenti finali. in ambito nazionale ed internazionale. In sostanza, con un sofisticato sistema informatico – quello delle IPTV illegali. – venivano illegalmente capatati e rivenduti i palinsesti live ed i contenuti on demand protetti da diritti televisivi, di proprietà delle più note piattaforme televisive nazionali ed internazionali, quali Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime, Netflix, Paramount, Disney. Sulla base degli indizi raccolti da verificare in sede giurisdizionale, risultava che i soggetti catanesi ed olandesi, con la partecipazione di numerosi altri indagati italiani e di altri paesi europei, attraverso strutture informatiche disseminate in ambito mondiale, avevano posto in essere le condotte ritenute illecite da questo Ufficio per un lungo arco temporale.
Tali attività illecite sono state interrotte in data di ieri grazie all’operazione sviluppata attraverso il sequestro di tali strutture. Sono stati sequestrati oltre 2500 canali illegali e server che gestivano la maggior parte dei segnali illeciti in Europa, con i quali i presunti frodatori hanno realizzato un giro illegale di affari di oltre 250 milioni di euro mensili. L’operazione, pianificata dalle autorità giudiziarie nell’ambito degli organismi internazionali di Eurojust ed Europol, ha visto il coordinamento operativo del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, ed il supporto della rete operativa @ON (operation network), finanziata dalla Commissione Europea e guidata dalla Direzione investigativa antimafia.</o:p
“Se consideriamo che in Europa ci sono circa 500 milioni di abitanti, considerate che percentuale elevata di soggetti che si sono trovati oscurati, giustamente, i loro collegamenti illegali. Ora rischiano una sanzione amministrativa”. Sono le parole del Procuratore di Catania, Francesco Curcio. “Per eludere le investigazioni, gli indagati avrebbero fatto uso di applicazioni di messaggistica crittografata, identità fittizie e documenti falsi, utilizzati anche per l’intestazione di utenze telefoniche, di carte di credito, di abbonamenti televisivi e noleggio di server. E’ quanto emerge dall’operazione contro la pirateria informatica scoperta dalla Polizia postale di Catania nella indagine coordinata dalla Procura. “Il monitoraggio operato dalla Polizia Postale con straordinaria professionalità ha consentito, inoltre, di rilevare la presenza su varie piattaforme social di canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita di flussi, pannelli ed abbonamenti mensili per la visione illegale dei contenuti audiovisivi, fruibili anche attraverso numerosi siti illegali di ”live streaming” – dicono gli investigatori