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Uccise vicino di casa a fucilate, il consulente: “Capace di intendere”

“Chi ha sparato ha agito con la piena capacità di intendere e di volere”. E’ questa la tesi supportata dalla perizia psichiatrica disposta dal Tribunale di Sciacca per valutare le condizioni psichiche di Gioacchino Di Liberto, 84enne di Alessandria della Rocca, accusato dell’omicidio del 72enne Liborio Piazza, ucciso con due colpi di fucile il 12 […]

Pubblicato 5 anni fa

“Chi ha sparato ha agito con la piena capacità di intendere e di volere”. E’ questa la tesi supportata dalla perizia psichiatrica disposta dal Tribunale di Sciacca per valutare le condizioni psichiche di Gioacchino Di Liberto, 84enne di Alessandria della Rocca, accusato dell’omicidio del 72enne Liborio Piazza, ucciso con due colpi di fucile il 12 settembre 2018.

Alla base dell’omicidio ci sarebbero problemi di vicinato.

La difesa, invece, sostiene tutt’altra ipotesi: Di Liberto, al momento dell’omicidio, non era capace di intendere e volere.

Il cadavere di Libaorio Piazza fu stato trovato in contrada Chinesi il 12 settembre 2018. La vittima, nel 1999, aveva denunciato l’incendio del suo casolare sito nello stesso appezzamento di terreno dove è stato trovato il cadavere. I carabinieri nel giro di poche ora riuscirono a stringere il cerchio intorno a Di Liberto: durante l’approfondimento dell’indiziato saltò fuori un fucile compatibile con la dinamica dell’agguato. 

In canna presentava ancora evidenti tracce di polvere da sparo.Dopo lungo interrogatorio l’uomo, messo alle corde, ha confessato con un senso di liberazione, ammettendo di avere sparato poichè esausto delle continue tensioni, per motivi di vicinato, con la vittima.

Il processo si sta svolgendo col rito abbreviato al Tribunale di Sciacca.La prossima udienza è stata fissata per il 17 febbraio.

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