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Anche il Presidente della Regione, Schifani, dovrebbe “rimeditare” Agrigento

Diego Romeo e Paolo Cilona conversano nella “Sicilia Agrigentina”

Pubblicato 8 mesi fa

A proposito della decisione (proroga) prese dal governo regionale sul rigassificatore a Porto Empedocle, si vorrebbe capire meglio. Il busillis (e il presidente Schifani dovrebbe saperlo) è questo: Una scadenza di fine lavori presuppone un cantiere aperto con le autorizzazioni e i permessi dovuti per legge (Soprintendenza, Genio marittimo, Capitaneria di porto, Vigili del fuoco ecc. ecc.). La richiesta senza lavori in corso e con tutti i permessi scaduti non potrebbe avere alcuna fattibilità a meno che non si voglia pigiare l’acceleratore per fare felice i gestori delle due navi rigassificatrici della Snam.  Un po’ tutti dovremmo “rimeditare” Agrigento.

“Dobbiamo rimettere al centro la questione del rigassificatore di Porto Empedocle. Vogliamo sapere quale futuro assegnare al nostro territorio. Qualcuno vuole creare una nuova zona come Priolo, Milazzo, Gela? Un modo di compromettere le potenzialità turistiche di Agrigento, Scala dei turchi, luoghi pirandelliani, Costa del mito? Un presidente della Regione che guarda compiacente i poteri forti. Un presidente che vuole creare una biblioteca nel cuore della Valle dei Templi per fare un servizio al suo amico Dell’Utri. Un presidente che non vuole l’aeroporto nell’agrigentino. E noi che facciamo?”.

Oggi il servizio affissioni è gestito dal comune di Agrigento, prima era gestito dall’Inpa la cui gestione era più solerte nel disbrigo delle pratiche. Con il comune si è ritornati alla farraginosa burocrazia con scarsi risultati.

“È proprio così. La persona viene indirizzata a Fontanelle presso gli uffici tributi di via Alessio Di Giovanni e dopo tanto salire e discendere le scale esterne si arriva in una stanza dove un impiegato tranquillamente seduto impone il collegamento con l’ufficio affissione per essere autorizzati a depositare i manifesti e di eseguire il relativo pagamento stabilito dal regolamento comunale. Malgrado i diversi tentativi compiuti nessuno ha saputo dare indicazioni al riguardo. Non sarebbe più agevole dare il giusto incarico all’impiegato comunale preposto a ritirare i manifesti versando la somma dovuta? Oppure se l’impiegato non è abilitato a riscuotere la somma, almeno informare l’utente a farsi carico del versamento su bollettino dei conti correnti postali o bancari? Purtroppo la burocrazia dalle nostre parti è una forma per creare sempre problemi alla gente”.

La Provincia di Agrigento ha reso fruibile lo spazio “teatrabile” dell’orto botanico. Senz’altro un valore aggiunto mentre il teatro del Parco dell’Addolorata rimane nel più vergognoso abbandono.

“Sono per primo a felicitarmi con il Libero consorzio comunale di Agrigento per avere realizzato all’interno del Giardino botanico una elegante struttura teatrale intitolata “Teatro dell’Efebo” la cui destinazione è rivolta principalmente ai turisti che soggiorneranno nella città dei Templi. Un punto d’incontro tra l’Ente che avrà una funzione di coordinamento e l’offerta ricettiva, dei tour operator e delle agenzie di viaggio con l’obiettivo di incrementare la permanenza media. Una struttura che a mio modo di pensare sarà molto utile alla città in previsione della programmazione 2024-2025. Quello che ancora non si comprende è l’atteggiamento del Comune in riferimento alla mancata utilizzazione del “Teatro di pietra” all’interno del cosiddetto Parco dell’Addolorata. Un teatro che potrebbe essere fonte di attività importanti nel campo teatrale con riferimento alle rappresentazioni classiche. L’unica soluzione stante l’impossibilità di gestire l’intera area sarebbe quella di cederla in comodato d’uso al Parco archeologico e paesaggistico Valle dei templi”.

Il 10 ottobre Agrigento ricorderà Raffaello Politi uno dei personaggi più complessi dell’800. Agrigento gli deve molto per le sue ricerche e gli studi sul tempio di Giove Olimpico e sul Telamone.  

“Il 10 ottobre alle ore 10 sarà collocata una lapide marmorea sulla parete esterna dell’abitazione dove operò Raffaele Politi per ricordare l’anniversario della sua morte. Un omaggio al grande archeologo e al valente pittore che nel corso della sua vita ebbe onori e riconoscimenti da illustri personaggi come il principe Leopoldo di Baviera, lo scrittore francese Alexander Dumas, Theodor Panofka, Leo von Kleze e Charles Robert Cockerell. Va sottolineato che nove anni dopo la sua morte, la Giunta Municipale con propria deliberazione del 24 febbraio 1889 gli intitolò per effetto di una legge del 1888 la Scuola Normale di Girgenti, poi Istituto Magistrale ed oggi Liceo Pedagogico quale: “Geniale e fecondo pittore ed architetto, oriundo siracusano, che Girgenti onora come suo diletto figlio, vanto della Sicilia e decoro delle arti italiane”. Saranno il sindaco di Agrigento Franco Micciche’, la dirigente scolastica del Liceo Pedagogico e il presidente del Cepasa a presenziare alla cerimonia commemorativa. In suo ricordo sarà letta dalla poetessa Vera Di Francesco una lirica scritta per il giorno dell’onomastico di Politi datata 24 ottobre 1862 dal Tenente Carlo Fantoni”.

Altra data importante è il 30 settembre. Al Palacongressi sarà presentato il libro sulla fondazione di Akragas.

“Il libro “Alle radici del popolo di Akragas” sarà presentato appunto il 30 di settembre alle ore 17 Palacongressi di Agrigento. La novità in assoluto è la ricorrenza del compleanno della città che compie 2605 anni dalla fondazione. In detta occasione torneranno in scena antichi personaggi come Falaride, Terone, Damareta, Filino, Acrone, Timareta, Metello, Empedocle, Esseneto, Mida, Polo, Callicratide, Carcino, Gellia, Artemide, Igea, Afrodite, rappresentati da professionisti agrigentini. Nel corso della serata saranno lette le annotazioni scritte dai viaggiatori che hanno avuto il piacere di soggiornare nella città di Agrigento. Anche i viaggiatori sono interpretati da giovani professionisti (avvocati, medici, sindacalisti, giornalisti, operatori culturali ed altri). A conclusione della presentazione del libro sarà acceso il Tripode della memoria per ricordare  i 2605 anni dalla fondazione di Akragas”.

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