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Forse Empedocle, sindaco dell’Isola Ferdinandea, si occuperà di Agrigento “Città della cultura”

Diego Romeo e Paolo Cilona conversano nella “Sicilia Agrigentina”

Pubblicato 1 anno fa

Quali altri nomi dopo la cattura di Messina Denaro verranno fuori dopo quelli del concessionario di auto, dell’amante, dell’autista, del prestanome….?

“Di sicuro tanti. Ormai lo Stato ha messo le mani e gli occhi sulla latitanza di Matteo Messina Denaro. Intanto, il suo arresto mette fine alla leggenda del personaggio ed apre un ventaglio di supposizioni e tanti interrogativi. Il primo in assoluto riguarda la sua malattia. Una malattia che di sicuro non gli ha consentito più di spostarsi principalmente in Italia e all’estero. Probabilmente il suo stato di salute non gli ha consentito più mantenere la storica autorevolezza di comando, di essere il maggior punto di riferimento della borghesia mafiosa, pronta a cambiare il campo d’azione. Guai ai vinti. La nostra terra è testimone di tanti passaggi sui carri del vincitore. È storia antica che trova principalmente il suo humus nel potere politico-mafioso”.

Cercasi opposizione nel Consiglio comunale di Agrigento.

“È vero. Il silenzio è quasi d’obbligo. Le forze d’opposizione sono in letargo. Eppure sono accadute tante cose. Come si fa a non dire una parola, di esplicitare un commento sulla Giunta comunale monca, priva di due assessori (Lala, Picarella,) e di un terzo sempre assente alle riunioni per motivi professionali e di lavoro? Abbiamo suggerito al Sindaco di lanciare un ultimatum ai responsabili dei partiti della maggioranza, magari  offrendo provocatoriamente le proprie dimissioni per scuotere il Consiglio comunale. Niente di tutto questo. Silenzio delle forze di maggioranza e soprattutto da parte di quelle dell’opposizione. Eppure sono tantissimi i problemi che assillano la città”.

Sarà il sindaco di Agrigento o il filosofo Empedocle, sindaco dell’isola Ferdinandea (isola che non c’è) ad occuparsi della candidatura di Agrigento  “città della cultura”? Vorrei ricordare a chi ci legge che in una cerimonia al Teatro Pirandello fu eletto Empedocle sindaco dell’Isola Ferdinandea e Franco Miccichè primo cittadino dell’isola con tessera d’identità  proiettata su grande schermo.

“Staremo a vedere. Di certo qualcuno interverrà in nome e per conto di Agrigento. Se le provocazioni storiche possono servire alla causa della candidatura della nostra città a capitale della cultura ben vengano a supporto del progetto che ha consentito Agrigento di superare magnificamente la prima fase”.

Ipotizziamo Agrigento confermata città della cultura. Non si potranno più nascondere le difficoltà per arrivare ad Agrigento carente di infrastrutture, stradali, ferroviarie e aeroportuali. Tutti obiettivi dimenticati da una classe politica poco previgente, perlomeno.

“Intanto auguriamoci di vincere il titolo. Tra le dieci città finaliste è quella che si trova più a sud del paese con la sua millenaria storia, con il mare, il paesaggio e la bellezza dei suoi splendidi monumenti. La nostra storica debolezza sta nella mancanza di infrastrutture (aeroporto, autostrade, treni veloci). Allora cosa bisogna fare per consentire a tutti di visitare Agrigento capitale della cultura, coinvolgere lo Stato e la Regione ad approvare un progetto per la realizzazione di un eliporto, riprendere il progetto relativo all’aeroporto “Leonardo Sciascia” di Racalmuto, restituendoci i 35 milioni incamerati impropriamente dalla Regione siciliana. Coinvolgere  l’Anas per ammodernare la Palermo-Agrigento. Il sindaco dovrebbe coinvolgere i parlamentari regionali e nazionali attorno ai problemi”.

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