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L’Akragas in affanno, il centro storico crolla e la cultura non sta tanto bene

Diego Romeo e Paolo Cilona conversano nella “Sicilia agrigentina”

Pubblicato 7 mesi fa

Da circa tre anni le conversazioni “Nella Sicilia agrigentina” hanno acceso un dibattito “fuori le mura” e ancora prima della designazione di Agrigento capitale della cultura. È il momento di una critica e autocritica visto quello che oggi scrivono gli inviati di altri quotidiani?

“Si è vero. Il recente articolo di Mario Barresi sul giornale “La Sicilia” evidenzia una situazione politica all’interno della maggioranza che sostiene la giunta Miccichè. Una conflittualità che  logora la Giunta e mette all’angolo il buon Miccichè stordito dalla famelica spinta da parte di chi si sente escluso dalla gestione della cosa pubblica. A questo punto occorre mettere in campo ogni mezzo legale e politico per controbattere ogni illazione in ordine alla costituenda Fondazione per gestire il grande evento previsto per il 2025. Agrigento ha bisogno di assoluta chiarezza politica per non compromettere la grande opportunità che riguarda il programma di Agrigento capitale della cultura. A questo punto il sindaco ha il dovere politico di fare i nomi di chi rema contro a tutela della sua immagine. Altra cosa da rivedere subito è l’attività fin qui svolta dai suoi assessori e di fare il punto della situazione sul piano gestionale della cosa pubblica. Solo con un rimpasto o con l’azzeramento sarà possibile ringiovanire l’azione della Giunta municipale”.

Quanti passaggi , anche burocratici, attendono la nuova società aeroportuale agrigentina?

“I passaggi, a mio modo di pensare, saranno molto lunghi. I fautori dell’iniziativa ai quali va il mio assenso per avere resuscitato il tema a me tanto caro, hanno imboccato una strada tutta in salita, ritenendo la costituenda società pronta ad affrontare l’iter burocratico e il costo dell’operazione non inferiore a 70 milioni di euro. Intanto la prima domanda è dove dovrà sorgere la struttura aeroportuale, se il progetto sarà conforme agli strumenti urbanistici relativi alla località prescelta, se la società al momento dispone dell’intero capitale sociale per affrontare i costi relativi. A mio modo di vedere la strada che doveva essere intrapresa era quella pubblica coinvolgendo l’ex Provincia che ha nei suoi uffici il progetto già pronto per la località “Noce” di Racalmuto lungo l’autostrada Agrigento-Caltanisetta e con una somma accreditata presso la Regione siciliana di 35 milioni di euro. Un progetto di grande fattibilità frutto di un accordo di programma Stato-Regione. La vicenda dell’aeroporto è tutta qui. Comunque auguriamo alla neo società tantissimi auguri per il bene e lo sviluppo del nostro territorio”.

Il 10 ottobre Agrigento ricorda Raffaello Politi per un bisogno di verità storica e al di là delle contraddizioni dell’archeologo e del pittore.

“Si, a cura del Cepasa e del Comune sarà ricordato l’anniversario della morte di Raffaello Politi morto nella nostra città il 10 ottobre 1880. E proprio nella parete della sua casa dove operò l’insigne pittore sarà collocata una lapide marmorea. Nel corso della ricorrenza interverranno il sindaco, la dirigente scolastica del Liceo pedagogico di Agrigento, la poetessa Giuseppina Mira nonché Vera Di Francesco e Tania Cutugno che leggeranno alcuni brani degli studi archeologici di Politi, il quale ebbe rapporti importanti con Leopoldo di Baviera e con il grande scrittore francese Alexandre  Dumas. Ancora una  volta il centro storico di Agrigento si arricchirà di una lapide in ricordo di un uomo che scrisse tanto in ordine alla funzione dei Telamoni presenti nel tempio di Giove Olimpico”.

Le due sconfitte interne della squadra di calcio Akragas hanno suscitato delle perplessità….

“Le due sconfitte in casa sono campanelli d’allarme per i dirigenti. Akragas ha bisogno di nuovi innesti se vuole avere un ruolo di primo piano nel corso del campionato. Seppure le sconfitte siano da addebitare a circostanze occasionali come il rigore concesso al Trapani negli ultimi minuti del primo tempo, non si è vista durante la ripresa una forte motivazione agonistica della nostra squadra che ha rischiato di perdere con ulteriori gol. Siamo all’inizio del campionato e speriamo che la dirigenza e, soprattutto, l’allenatore prendano coscienza e conoscenza della attuale situazione. Sono sicuro che l’interesse del pubblico sportivo porterà ben presto i dirigenti ad irrobustire alcuni reparti che mostrano un certo affanno”.

Il centro storico di Agrigento continua a crollare. Che provvedimenti dovrebbe adottare o almeno immaginare l’amministrazione comunale?

Il Centro storico ha bisogno di una forte rivisitazione da parte dell’amministrazione. Al riguardo occorre fare attenzione agli edifici cadenti di proprietà e competenza dei singoli privati, procedendo nei loro confronti con assoluta determinazione. Secondo occorre ripristinare le strade, i cortili, i vicoli dove il transito è ad alto rischio per l’incolumità dei cittadini. Infine, dove sarà possibile, occorre avviare una politica a favore del verde pubblico. E poi va posta attenzione principalmente a quelle zone che sono state coinvolte nel corso della frana del 19 luglio 1966. Insomma occorre aggredire e risolvere i problemi che riguardano il degrado, l’abbandono degli edifici pubblici e privati. Purtroppo è facile constatare che il centro storico della città è molto trascurato, con rischio di crolli specie nella parte vecchia dove sono tanti gli edifici in precarie condizioni di stabilità”.

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