Agrigento

Al Teatro Pirandello “Fiori d’acciaio” prodotto dal direttore artistico Francesco Bellomo

Lo spettacolo, prodotto dal direttore artistico Francesco Bellomo, chiude ad Agrigento il tour dopo aver girato i migliori teatri d’Italia.

Pubblicato 2 anni fa

Fiori d’acciaio”, tratto dall’opera omonima di Robert Harling,  per la regia  di Michela Andreazzi, è il titolo dello spettacolo in scena al Teatro Pirandello di Agrigento, sabato 2 aprile alle 20,30 e domenica 3 aprile alle 17,30.

Sul palcoscenico della massima istituzione teatrale agrigentina ci sarà un cast stellare tutto al femminile: Tosca D’Aquino, Rocìo Morales, Emanuela Muni,  Emy Bergamo,  Martina Di Fonte e Giulia Weber.

È uno spettacolo scritto per le donne – sottolinea Francesco Bellomo –  ci sono pochi spettacoli scritti per l’universo femminile. In questo, inoltre, c’è una forte componente di emozione e commozione. Ci si diverte, ma alla stessa maniera ci si commuove. In Fiori d’Acciaio ci sono tutti questi ingredienti ed è forse questo il segreto del suo successo. È tratto dal film cult con Julia Roberts, Olympia Dukakis, Sally Field, Shirley MacLaine. Noi lo abbiamo, però, ambientato a Sorrento e questo colore  italiano porta ulteriore forza allo spettacolo”, conclude Francesco Bellomo.

La trama è nota: nella cittadina di Sorrento, in un salone di bellezza, si incontrano la signora Marilù, sua figlia Stella che sta per sposarsi, la litigiosa Luisa che di mariti ne ha avuti due e ora adora la propria libertà, Clara Aiello che è la ex moglie del Sindaco nonché la loro parrucchiera: la spregiudicata Tamara, che ha come dipendente la giovane Ana, recentemente abbandonata dal marito e rimasta senza denaro.
Dalle storie e dal confronto tra queste donne d’acciaio si delinea una commedia agrodolce, tra sorrisi e commozione, sentimenti e ironia, qualche volta crudele, senza essere mai cinica.La storia, dunque, di grandi figure femminili che crescono, sbagliano, si confrontano, amano, odiano, combattono e qualche volta muoiono. Un’opera che si sofferma su cosa significhi essere donne e sull’importanza della solidarietà femminile, come ci spiega Michela Andreazzi: “ Fiori d’acciaio è per me l’occasione di costruire, con un cast così ricco e variegato, una banda di soliste, in grado di suonare insieme ma di battere in volata quando serve; disegnare personaggi anche estremi ma capaci di ascoltarsi, o di imparare strada facendo ad accogliersi senza snaturarsi”.

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