Agrigento

Bellomo, lei non può morire per amore

Stasera, al Caos, Bellomo sancirà un matrimonio secolare con l’arte e la vita.

Pubblicato 2 anni fa

Era il 1941 e sulla scena del Teatro Pirandello si rappresentava una commedia dove il protagonista si suicidava per amore.

Quella sera, invece, tutto finì in gloria con l’happy end finale di stampo hollywoodiano.

Il merito fu dell’allora vescovo Peruzzo che appreso il contenuto della commedia, mandò a chiamare il “capocomico” Nino Bellomo e lo apostrofò severamente. ”Bellomo, lei non può morire sulla scena per amore”.

L’episodio ci fu narrato dallo stesso attore che oggi compie 100 anni molti dei quali passati sulla scena del teatro e del cinema.

Piccole e significative interpretazioni dove Nino Bellomo per esigenze di copione, era costretto a morire. Uno splendido esorcismo perché più lui moriva sulla scena e più gli anni si allungavano fino a questo splendido centenario.

Ricordo che negli anni 90 fu strepitosa la interpretazione “cadaverica” in “Sgombero” di Pirandello messa in scena  dentro la casa natale di Pirandello da una attrice della Comédie-Française di cui purtroppo non ricordiamo il nome. 

C’eravamo una decina di spettatori e Nino, padre defunto della protagonista rimase immobile per circa trenta minuti su una improvvisata branda illuminato dalla tenue luce di una candela. Stasera, al Caos, proprio vicino quella casa natale di Pirandello, l’attore Nino Bellomo  sancirà un matrimonio secolare con l’arte e la vita.

Che in definitiva è il migliore riconoscimento assegnatogli.

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