Lampedusa

Nour, la storia del medico di Lampedusa Bartolo è un film con Castellitto

Non poteva essere altrimenti. La stringente attualità del tema – la sbarco a Ragusa di alcuni migranti, il voto di autorizzazione a procedere per Matteo Salvini per la vicenda Open Arms e le recenti prese di posizione del sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello – ha orientato la conferenza stampa di ‘Nour’ di Maurizio Zaccaro, biopic […]

Pubblicato 4 anni fa

Non
poteva essere altrimenti. La stringente attualità del tema – la sbarco a Ragusa
di alcuni migranti, il voto di autorizzazione a procedere per Matteo Salvini per
la vicenda Open Arms e le recenti prese di posizione del sindaco di Lampedusa,
Salvatore Martello – ha orientato la conferenza stampa di ‘Nour’ di Maurizio
Zaccaro, biopic di Pietro Bartolo, storico medico di Lampedusa, su una deriva
politica in cui si è manifestato allarme sull’esistente e, allo stesso tempo, è
stata occasione per un comune appello all’Europa e alle sue responsabilità.

Sergio
Castellitto, che nel film in sala dal 10 al 12 agosto con Vision e poi su Sky
dal 20 agosto interpreta Bartolo, dice: “Bisogna accettare l’idea di una
responsabilità internazionale, oggi il grande assente è l’Europa”. Per
Zaccaro: “Non èassente solo l’Europa, ma tutto il mondo. Mi spiace sentire
Pietro preoccupato di come sta andando a Lampedusa”.

Lo
stesso Pietro Bartolo, ora parlamentare europeo eletto nelle liste del Pd, non
nasconde la sua preoccupazione: “Devo dire che l’isola rimane accogliente,
ma una certa indifferenza comincia a farsi sentire anche per colpa di questa
narrazione brutale e menzognera da parte di chi ha fatto di questa battaglia
una speculazione politica”.

E ancora
Bartolo: “Oggi, va detto, l’Europa si gira dall’altra parte mentre,
davanti a quei bambini migranti, dovrebbe chiedere scusa. Spero che nel
semestre a conduzione tedesca si risolva tutto. In tal caso torno a fare il
medico”. Il film, già al Torino Film Festival, tratto da un libro di
Bartolo (Lacrime di sale) racconta di Nour, ragazzina di dieci anni che viene
dalla Siria e che ha affrontato da sola il viaggio verso l’Europa attraverso il
Mediterraneo. Insomma una delle tante sopravvissute, ma con un dolore enorme
dentro il cuore: sua madre, in Libia, non è stata imbarcata e ora Nour non sa
più dove sia.

Pietro
Bartolo (Castellitto), medico dell’isola, se ne prende però cura in modo
particolare. La porta nella sua casa, le si affeziona come a una figlia e cerca
in tutti i modi di ricostruire non solo il passato della bambina, ma anche il
suo presente e il suo futuro. “Mi sono chiesto come mettere in scena con
il dovuto rispetto la storia di Nour – dice il regista – . Sono giunto alla
conclusione che nulla, in questo film, poteva essere ricreato in modo
posticcio. Insomma quello che Bartolo descrive nel suo libro è il vero narrato
che Castellitto interpreta sullo schermo. Due modi di raccontare il vero e il
verosimile in modo da rendere una storia, pur complessa che sia, vicina a
tutti, anche se affonda le sue radici nella realtà più dura, scomoda e
controversa che si conosca”.

Spiega
Castellitto: “E’ sempre una sfida mettere in scena un personaggio
esistente o meno. Fare Poseidone o una persona vera per me non fa differenza.
Poi la vita di Bartolo è formidabile. Ho cercato di metterla in piedi come una
metafora evangelica, ovvero la storia di un uomo che pone al centro della sua
vita un’idea folle: quella di svuotare il mare con un cucchiaio. Eppure lui ci
prova. Comunque – continua l’attore – non è un film che spiega una situazione
che la politica non fa capire. Siamo insomma tutti orfani davanti al
mare”.

Il film,
dedicato ad Ermanno Olmi, è firmato Stemal Entertainment, Ipotesi Cinema in
collaborazione con Rai Cinema, prodotto da Donatella Palermo ed Elisabetta
Olmi.

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