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“Potenziare le infrastrutture per lo sport”, plauso della Fipav Sicilia

La Fipav Sicilia, con in testa il suo Presidente Nino Di Giacomo, plaude e accoglie favorevolmente la decisione del Presidente del Consiglio Mario Draghi di dare piena dignità allo sport nelle politiche pubbliche attraverso il nuovo piano sulle politiche sportive che prevede un ingente finanziamento economico nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Governo […]

Pubblicato 3 anni fa

La Fipav Sicilia, con in testa il suo Presidente Nino Di Giacomo, plaude e accoglie favorevolmente la decisione del Presidente del Consiglio Mario Draghi di dare piena dignità allo sport nelle politiche pubbliche attraverso il nuovo piano sulle politiche sportive che prevede un ingente finanziamento economico nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il Governo Draghi intende potenziare le infrastrutture per lo sport e favorire le attività sportive a cominciare dalle prime classi delle scuole primarie.

Il Presidente della Fipav Sicilia, Nino Di Giacomo, dichiara: “Siamo felici per quanto dichiarato dal Premier Draghi nelle comunicazioni in Aula alla Camera sul Recovery per l’utilizzo delle infrastrutture scolastiche da parte dell’intera comunità territoriale, al di fuori dell’orario scolastico, grazie alla stipula di convenzioni e di accordi con le stesse scuole, ma anche con gli enti locali e con le associazioni sportive e dilettantistiche locali.

Finalmente si è fatta chiarezza sull’utilizzo delle palestre scolastiche e proprio su questa posizione del Presidente del Consiglio Draghi intendo seguire tutte le criticità che di volta in volta saranno evidenziate al Comitato regionale sul diniego delle palestre. Colgo l’occasione per ribadire che la Fipav Sicilia è vicina a tutte le Società siciliane di pallavolo che ancora oggi hanno problemi con i dirigenti scolastici per l’utilizzo delle palestre per gli allenamenti e le partite.

Purtroppo spesso gli istituti scolastici negano in parte o totalmente l’uso delle loro palestre e molti club sono stati costretti anche a gettare la spugna perché impossibilitati a far fronte alle spese economiche per l’affitto di un palazzetto o di un’altra struttura gestita da privati”.

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