Palermo

Vende falso posto di lavoro a disoccupato: arrestato per tentata truffa

Falsi posti di lavoro in vendita. La polizia di Stato ha smascherato un tentativo di truffa di un 46enne bagherese con precedenti, che aveva pensato di lucrare sulla disoccupazione di un palermitano, progettando un odioso raggiro. Era entrato in contatto telefonicamente con la vittima, accreditandosi quale medico di una struttura ospedaliera del comprensorio, in grado […]

Pubblicato 4 anni fa

Falsi posti di lavoro in vendita. La polizia di Stato ha smascherato un tentativo di truffa di un 46enne bagherese con precedenti, che aveva pensato di lucrare sulla disoccupazione di un palermitano, progettando un odioso raggiro. Era entrato in contatto telefonicamente con la vittima, accreditandosi quale medico di una struttura ospedaliera del comprensorio, in grado di facilitarne l’assunzione presso quella struttura come operatore socio sanitario.

Per farlo, il fantomatico dottore, in ragione della presenza di un bando di concorso gia’ scaduto, avrebbe dovuto forzare le procedure di assunzione attraverso la consegna di una fidejussione di 1.300 euro circa. La somma doveva essere consegnata in busta chiusa nei pressi di un noto bar bagherese. Nel corso dei colloqui telefonici sarebbe stata richiesta anche la consegna di documenti di riconoscimento e del codice Iban. Le insolite richieste, tra tutte quella di denaro e le ancor piu’ strane modalita’ di consegna, hanno insospettito la vittima. Nel breve volgere di qualche ora, si e’ rivolta alla polizia.

I poliziotti del commissariato di Brancaccio, a cui la vittima si era rivolta, lo hanno invitato ad assecondare le richieste del truffatore, decidendo di accompagnarlo, seppur in incognito, all’appuntamento presso il bar bagherese e munendolo di banconote false. Quando la vittima ha consegnato la busta, gli agenti sono intervenuti bloccando il truffatore. L’uomo ha ammesso di avere architettato la truffa ed e’ stato tratto in arresto per il reato di tentata truffa aggravata. Dovra’ rispondere anche del reato di ricettazione in seguito al ritrovamento nella sua disponibilita’ di una serie di carte di credito e tessere sanitarie intestate a terze persone, presumibilmente usate o da usare nel corso di altre truffe.

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